Erano riusciti ad accumulare denaro, in maniera illecita, per circa un milione e mezzo di euro, perpetrando per lungo tempo metodi usurai nei confronti delle loro vittime. Il comando provinciale della guardia di finanza di Napoli ha portato a termine, tra l’area vesuviana, oplontina e stabiese, una serie di controlli fiscali nei confronti di 17 persone. Le fiamme gialle di Torre Annunziata hanno misurato l’effettiva capacità contributiva scaturita dall’illecita percezione nell’ultimo quinquennio di remunerativi interessi usurari, allo scopo di non riservare ai criminali che ne hanno indebitamente goduto un trattamento tributario di favore rispetto ai contribuenti onesti.
Al riguardo, l’imposta evasa complessivamente recuperata a tassazione ammonta a quasi 400mila euro, che ora dovranno essere versati all’Erario. Le persone fermate sono state recentemente destinatarie di misure di custodia cautelare e di sequestri patrimoniali del valore di oltre 2 milioni e 400mila euro; i malviventi, pur di arricchirsi in maniera illecita a danno delle loro vittime, ricorrevano spesso a pesanti minacce, a incessanti vessazioni, ad atti di violenza fisica o addirittura all’uso delle armi.

A tale riguardo, uno dei filoni investigativi che ha consentito di appurare diverse condotte di usura è partito, tra l’altro, da un’indagine conseguente ad un episodio di “gambizzazione” avvenuto mediante un’arma da fuoco. Alcuni degli usurai sottoposti a controllo fiscale gravitavano in ambienti della criminalità organizzata, in altri casi sono risultati legati da vincoli di parentela a narcotrafficanti di spessore internazionale; in altri ancora si è trattato di imprenditori e professionisti che avevano persino costituito una vera e propria “cassaforte” in Svizzera, le cui provviste finanziarie venivano utilizzate per alimentare i prestiti usurari.
La tassazione di proventi illeciti si conferma uno strumento di prevenzione e repressione utilissimo per fronteggiare la recrudescenza del fenomeno dell’usura che si è registrata negli ultimi tempi a Napoli, anche a seguito della crisi di liquidità determinata dall’emergenza sanitaria in atto. L’odierna operazione costituisce una concreta risposta alla crescente domanda di giustizia fiscale e sociale, in un territorio che sta subendo una forte recrudescenza di fenomeni criminali.
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