La notizia è stata inizialmente riportata dal New York Times, con i giornalisti Mike Isaac e Adam Satariano che hanno indicato che Meta sta esplorando la possibilità di offrire un’alternativa a pagamento alle due popolari piattaforme social. Questo modello non è nuovo e segue l’esempio di altre piattaforme come Spotify e YouTube. Quello che è inedito, sempre stando alle fonti del New York Times, è il motivo che ha portato a questa proposta.

Non è chiaro quanto costerebbero le versioni a pagamento e quando l’azienda potrebbe realizzarle. Un portavoce di Meta, interpellato dal New York Times, ha rifiutato di commentare. Per quasi 20 anni, il core business di Meta è stato incentrato sull’offerta gratuita di servizi di social networking agli utenti.
Attualmente, Facebook e Instagram generano profitti principalmente attraverso la pubblicità, un fatto che è stato al centro di discussioni durante le audizioni di Mark Zuckerberg davanti al Congresso degli Stati Uniti. Nel 2018, quando un senatore gli chiese come potesse mantenere gratuite Instagram e Facebook per tutti, Zuckerberg rispose: “Signore, noi vendiamo pubblicità.” Le pubblicità su queste piattaforme sono notorie per la loro capacità di mirare in modo preciso agli utenti, grazie alla raccolta intensiva di dati.
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha introdotto una serie di regolamenti per limitare la diffusione indiscriminata di dati personali, tra cui il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) del 2018 e, più recentemente, il Digital Service Act (DSA), che entrerà in vigore nel febbraio 2024. Questi regolamenti hanno garantito ai cittadini un maggiore controllo sui propri dati personali, ma hanno allo stesso tempo reso più difficile per Meta (e altre piattaforme online) offrire pubblicità altamente mirate, in grado di raggiungere rapidamente gli utenti interessati. Ed ecco perché Meta, per compensare questa perdita di potenziale di guadagno, secondo il New York Times, sta ora considerando l’idea di una versione a pagamento delle sue app, in cui gli utenti pagherebbero una cifra mensile in cambio dell’assenza di pubblicità.
Questo approccio potrebbe consentire a Meta di evitare nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea, spesso basate su presunte violazioni del GDPR, e allo stesso tempo di mantenere una quota di mercato che conta 450 milioni di utenti. In termini di entrate, questo mercato rappresenta il secondo più grande per l’azienda di Zuckerberg, dopo il Nord America. Va notato che esiste già un programma di abbonamento per Instagram e Facebook. Nel luglio scorso, è stato lanciato Meta Verified, un programma che offre, a un costo compreso tra 13 e 16 euro al mese, un account verificato con un badge blu e servizi migliorati in termini di assistenza e protezione contro il furto di identità. Tuttavia, al momento questo servizio non esclude la visualizzazione di pubblicità nel feed degli utenti.
