Gli uomini del nucleo operativo della guardia di finanza di Mondragone hanno sequestrato in mattinata un intero stabilimento industriale dedito alla produzione di disinfettante non a norma riportante etichette contraffatte sulle confezioni. Si tratta dell’ennesimo sequestro in Campania dopo le scoperte avvenute più recentemente a Frattamaggiore, Sant’Antimo e Scisciano. Un business illegale che in questi giorni di emergenza sanitaria sta fatturando centinaia di migliaia di euro nelle tasche di imprenditori e speculatori senza scrupoli.
Il maxi-sequestro avvenuto nell’ambito delle operazioni antifrode svolte dalle Fiamme gialle ha portato all’incredibile scoperta: ben 9mila litri di disinfettante contraffatto, prodotto illegalmente, sono stati sequestrati all’interno di uno stabilimento nella zona industriale di Mondragone. Durante le ispezioni, i finanzieri hanno inoltre rinvenuto oltre 70mila pacchi di salviettine igienizzanti senza le autorizzazioni del ministero della Salute, autorizzazioni necessarie a garantire la qualità dei prodotti e consentire la regolarmente vendita.
Ma le scoperte della Guardia di finanza non sono finite qui. Sui computer dell’azienda sono stati inoltre ritrovati i file utilizzati per contraffare le etichette, realizzate in maniera identica a quelle dei prodotti originali, utilizzando il noto programma di editing di immagini Photoshop, così da non destare alcun dubbio o sospetto verso gli ignari consumatori. Il produttore infatti, oltre a mettere in commercio igienizzati senza autorizzazioni, aveva realizzato un vero e proprio sistema illegale d’affari, garantendosi sulla piazza di Mondragone e dei Comuni del litorale domizio il business esclusivo della vendita di igienizzanti contraffatti.
I finanzieri hanno così posto sotto sequestro l’intero stabilimento, unitamente ai disinfettanti illecitamente prodotti, segnalando presso l’autorità giudiziaria competente i legali intestatari dell’azienda. Le accuse pendenti a carico degli imprenditori mondragonesi riguardano l’infrazione delle normative vigenti in materia di sicurezza sanitaria e la violazione dell’articolo 517 del codice penale sulla produzione di presidi medico-chirurgici senza autorizzazioni e commercializzati illegalmente con etichette contraffatte, assieme all’accusa di aver commesso il reato di frode.