Monete rare, ci sono vecchie lire che possono valere più di 4mila euro: ecco quali sono
Tra le rarità, monete da 1,2, 5 e 10 lire, coniate dalla Zecca di Roma e opera del medaglista e scultore bolognese Giuseppe Romagnoli, che sono state aggiudicate per 4mila 400 euro
L’ultima edizione dell’asta numismatica di Aste Bolaffi, che si è tenuta a Torino dal 7 al 9 giugno, ha superato tutti i record mai raggiunti in precedenza: non erano mai stati proposti così tanti lotti (quasi 2800, per due cataloghi). Ma è il risultato totale a fare ancora più rumore. Includendo anche i diritti, questa volta si è arrivati a 4,7 milioni di euro. Venduto l’85% dei lotti proposti.
Tra le monete più ricercate c’erano pezzi da 1, 2, 5 e 10 lire che furono coniate dalla Zecca romana per mano dello scultore Giuseppe Romagnoli di Bologna. Le monetine messe all’asta a partire da 3mila euro, c’è chi se le è aggiudicate pagandole in tutto 4mila e 400 euro. Chi le trovasse in casa, adesso sa a quanto può ammontare il loro valore.
Attenzione però. Gli esemplari che hanno raggiunto questa cifra record erano tutti fiori di conio, o FDC, è un termine usato per la loro classificazione soprattutto per quelle contemporanee, ai fini di collezionismo e indica il grado più elevato della loro conservazione. La moneta FDC non presenta alcun segno di circolazione e conserva la sua lucentezza originale. Si consiglia di verificare lo stato di mantenimento, infatti la stessa moneta valutata come “Splendida” può valere fino a 7500 euro, mentre se rientra nella categoria “Bellissima” si scenderà a 5mila euro.
I migliori lotti, denominati anche “top lot”, sono stati aggiudicati per la cifra di 102mila euro. Questo numero supera il doppio della base di partenza d’asta. Il Multiplo del valore di 20 zucchini di Giovanni II Corner, viene dalla collezione denominata “E.S.” di origini italiane. La raccolta è stata composta tra il 1960 ed il 1980 e include anche altri gioielli come le 80 Lire di Carlo Felice del 1831 le quali sono state vendute per 61 mila euro. Un altro piccolo tesoro riguarda lo Scudo della Croce in oro da 10 zecchini firmate Alvise III Mocenigo. Quest’ultima è stata venduta all’asta per 44 mila euro.
Il secondo catalogo d’asta si concentrava nello specifico sulle monete antiche, quelle dell’Italia preunitaria. In questa categoria “spiccano i risultati del raro 100 Lire 1864 (51.200 euro) e del Doppio Ducato di Guglielmo II Paleologo (33 mila euro)”.
Nel mercato della numismatica sono presenti anche le rare monete “Caravelle”: tesoretti da 500 lire o “500 lire Caravelle”. Queste monetine possono arrivare ad avere un valore di circa 12 mila euro. Per essere valida la moneta deve essere stata coniata nel 1957, essere la versione di prova ed essere stata conservata in buone condizioni.
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