È un quadro molto variegato quello della mobilità pubblica napoletana nel primo giorno di Fase 2: i timori espressi da molti alla vigilia delle prime riaperture, riguardanti la possibile formazione di assembramenti, sembrano non essersi concretizzati nella maggior parte dei principali snodi del trasporto pubblico partenopeo. Stazioni della metropolitana normalmente molto frequentate, come Toledo o Dante, apparivano questa mattina semideserte, con pochi passeggeri in attesa dei convogli ordinatamente disposti a distanza di sicurezza l’uno dall’altro. Situazione analoga per il trasporto su gomma: qui gli unici disagi sono stati registrati in piazza Vittoria e a corso Secondigliano, dove alcuni autobus sono stati costretti a saltare delle fermate a causa del raggiungimento del numero massimo di passeggeri, con l’immaginabile disappunto dei pendolari disciplinatamente in attesa a terra.
Discorso a parte, purtroppo, va fatto per la Cumana: le immagini riprese dalle telecamere dell’impianto di sicurezza e diffuse dai sindacati di categoria, infatti, mostrano un affollamento preoccupante dei convogli in arrivo presso la stazione di Montesanto, con centinaia che scendono dai vagoni come in un ordinario giorno lavorativo, nell’inosservanza totale delle distanze di sicurezza e dei limiti di capienza che la legge attualmente impone. Carenze organizzative sono state registrate anche per quanto concerne la comunicazione degli orari delle corse: questa mattina, gli avventori della stazione di Montesanto hanno potuto ricevere notizia delle variazioni di orario e di frequenza solo tramite dei fogli di carta vergati a mano affissi all’interno dello snodo, situazione che ha indubbiamente contribuito al clima di incertezza e disordine venutosi a creare.
Sulla vicenda degli assembramenti è arrivato il commento di Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale Usb Lavoro privato: “A bordo dei treni Eav zero controlli e zero distanziamento sociale – ha dichiarato il dirigente sindacale – sono centinaia i passeggeri che stamattina sono stati costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della Cumana partito da Licola verso le ore 7 e giunto nella stazione di Montesanto alle 7,50. Una situazione drammatica che mai ci saremmo aspettati di vedere, in barba alle linee guida emanate del ministero dei Trasporti e Infrastrutture. È necessario – ha affermato Vallini – che l’Eav adotti, senza indugio alcuno, un piano per fronteggiare in modo concreto la Fase 2 dell’emergenza Covid-19. Chiediamo di ripristinare l’interno servizio, oggi erogato al 60%, al fine di ridurre gli assembramenti a bordo dei mezzi e richiamare in servizio tutti i lavoratori in cassa integrazione per predisporre le necessarie misure tese a contingentare gli ingressi nelle stazioni, regolare i flussi e vigilare sul rispetto delle ordinanze regionali per evitare e contenere il diffondersi del nuovo Coronavirus”.
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