Napoli, incendio di Gianturco: Il Comune accoglie 50 rom. I primi rilevamenti dell’Arpac.
Dai dati sulla qualità dell'aria non è stato rilevato un incremento significativo delle concentrazioni di inquinanti. Ulteriori risultati, ancora in corso, verranno diffusi non appena disponibili
In queste ultime ore, il Comune di Napoli continua a lavorare per trovare una sistemazione adeguata per i circa 200 abitanti dell’area. Il sindaco Gaetano Manfredi si è interfacciato fino a tarda sera con le autorità competenti a partire dalla Prefettura.
Le prime 50 persone sono state sistemate presso l’ex scuola Grazia Deledda. “Si tratta – ha spiegato l’Assessore al Welfare Luca Trapanese – di una prima risposta di emergenza per i soggetti più fragili, nuclei familiari con anziani, minori e pazienti oncologici ai quali abbiamo offerto posti letto e pasti. Altre 80 persone sono invece ancora da collocare, in queste ore stanno entrando nei luoghi dell’incendio per cercare di recuperare le loro cose che si sono salvate dalle fiamme. Oggi pomeriggio ci sarà una nuova riunione operativa col Servizio Welfare, con la Protezione Civile, con l’Assessorato alla Sicurezza, l’Assessorato all’Urbanistica e con i Gesuiti per valutare come collocare in maniera dignitosa le altre persone“.
A seguito del grave incendio, il Dipartimento provinciale di Napoli dell’Arpac è intervenuta ieri sera per valutare le conseguenze ambientali dell’incendio. Fino a tarda sera, a incendio ancora in corso, i tecnici hanno effettuato un sopralluogo per constatare, compatibilmente con le condizioni di sicurezza, le tipologie di materiale soggetto a combustione. Sono stati identificati, tra l’altro, rifiuti da demolizioni edili, rifiuti in legno e plastica, bombole atte a contenere gpl.
Incendio nel Campo rom a Gianturco – Napoli
Presso il sito dell’incendio è stato attivato anche un campionatore ad alto flusso per il monitoraggio delle diossine e dei furani dispersi in atmosfera. Una prima valutazione dei dati grezzi provenienti dalle stazioni fisse della rete di monitoraggio della qualità dell’aria che operano continuativamente nel corso dell’anno, in particolare quelli acquisiti dalla stazione fissa di Napoli-Piazza Garibaldi e da quella che si trova presso via Argine, limitatamente ai parametri monitorati, non evidenzia variazioni significative che siano riconducibili all’incendio.
Per integrare il monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio interessato dall’incendio e verificare che i livelli di concentrazione delle varie sostanze a cui sono esposti i cittadini, monitorati secondo la normativa vigente, rientrino entro i limiti di legge, oggi è stato attivato anche un laboratorio mobile posizionato nei pressi del Centro direzionale di Napoli. Gli ulteriori risultati delle indagini in corso verranno diffusi non appena disponibili.
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