Questa mattinata i carabinieri della tenenza di Melito di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli Nord a carico di cinque persone residenti nei Comuni di Caivano e Giugliano in Campania, tutte indagate per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e agevolazione della prostituzione. Coinvolte, inoltre, nelle indagini altre nove persone, indagate per una pluralità di reati aventi come fine sempre il favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Al vertice del sodalizio due sorelle, che smistavano i clienti in diverse abitazioni tra Napoli e il Casertano.
Secondo quanto emerso dalle indagini le ragazze costrette a prostituirsi erano collocate all’interno di abitazioni situate nei Comuni di Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Napoli, Aversa, Orta di Atella e Gricignano di Aversa. L’associazione a delinquere tratteneva dalle ragazze sfruttate il 50% dei guadagni. All’interno di essa, inoltre, c’erano compiti ben precisi da portare a termine: dall’adescamento dei clienti attraverso la pubblicazione di annunci online, fino al supporto tecnico per migliorare la visibilità delle foto sul web. Venivano fornite addirittura indicazioni sulle tecniche di approccio telefonico più efficaci, con lo scopo di aumentare il numero delle visite presso le abitazioni. Il costante e crescente via vai di persone è stato anche oggetto di un ordine del giorno durante un’assemblea condominiale di uno stabile, all’interno del quale vi era uno degli appartamenti dove le ragazze attendevano i clienti.
Le prostitute, tutte di nazionalità straniera, venivano, quindi, collocate all’interno degli immobili di volta in volta reperiti per essere destinati all’attività illecita. A seconda della prestazione richiesta e della zona di provenienza del cliente, quest’ultimo veniva indirizzato, principalmente dalle due sorelle, verso le diverse abitazioni. Quando il cliente non conosceva la zona da raggiungere gli venivano, inoltre, fornite a mezzo telefono dettagliate informazioni, così da arrivare all’appartamento senza problemi. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari sono state disposte ed eseguite, infine, perquisizioni anche presso quattro abitazioni ancora adibite a case di prostituzione, al fine di acquisire ulteriori elementi di prova.
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