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Home Società

Napoli, riparte il progetto “Affido culturale” per il contrasto alla povertà educativa

Il programma nasce con l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli economici e socio-culturali che impediscono la piena fruizione dei processi formativi nelle famiglie

Giuseppe Cerreto di Giuseppe Cerreto
23 Febbraio 2021
in Società
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Napoli, riparte il progetto “Affido culturale” per il contrasto alla povertà educativa

Riparte a Napoli il progetto “Affido culturale” per contrastare la povertà educativa in ambito minorile. Nell’ambito del programma, nato con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi, verranno presentati nei prossimi giorni i primi quindici patti che permetteranno a trenta famiglie partenopee di prendere parte, per diciotto mesi a partire da aprile, a ventinove appuntamenti culturali. L’iniziativa coinvolgerà anche altri nuclei familiari provenienti da Roma, Modena e Bari.

L’intero progetto, esteso su di un arco temporale di tre anni, andrà a coinvolgere in totale ottocento nuclei familiari. Ogni famiglia stipulerà un patto educativo promosso e garantito dalle istituzioni culturali e dal mondo della scuola. Attualmente, nel capoluogo partenopeo, “Affido culturale” è attivo in quei quartieri della città considerati maggiormente a rischio come i Quartieri Spagnoli, il Rione Sanità, Pianura, Ponticelli, Secondigliano e Scampia. I percorsi da intraprendere sono curati dalla cooperativa sociale “Con la mano del cuore” che ha il compito di individuare i nuclei familiari da coinvolgere nel programma educativo. “Fino al mese di ottobre è stato possibile organizzare incontri in presenza con le famiglie dei vari quartieri”, dichiara Nunzia Ruggiero, responsabile della cooperativa, che prosegue: “Ciò è stato reso possibile grazie al contributo delle associazioni culturali attive nei territori. Da novembre gli incontri avvengono on-line, per questo è stato fondamentale il ruolo svolto dai docenti coinvolti”.

Al progetto prende parte anche Valentina Vellone, pedagogista e formatrice dell’associazione “A ruota libera”, coinvolta nella realizzazione del programma di intervento familiare. Il primo passo è stato quello di conoscere in maniera approfondita la condizione di coloro ai quali il progetto è rivolto, così da comprenderne i bisogni e le peculiarità del contesto sociale e culturale di provenienza. Particolare attenzione è stata data alle famiglie con bambini e ragazzi in età scolastica. Per gli incontri a Napoli sono stati allestiti due ambienti: uno presso il Pio Monte della Misericordia e l’altro presso l’istituto comprensivo Palasciano. “Il successo dei primi patti educativi non era scontato. L’entusiasmo iniziale è stato grande, ma con la chiusura delle scuole c’è stato un po’ di disorientamento”, spiega Maria Luisa Salvia, dirigente scolastica del Palasciano, che prosegue: “Siamo riusciti a sostenere il progetto grazie al costante supporto delle associazioni e degli insegnanti. Sono tanti i ragazzi della scuola primaria che hanno aderito, per questo abbiamo creato una rete di relazioni tra i diversi nuclei familiari a partire dai comuni interessi dei bambini. Con questo progetto l’importanza dell’educare torna prioritaria, non solo nell’offerta didattica ma anche nella vita familiare”.

“Affido Culturale” unisce in un’unica rete ben venticinque realtà in partnership tra loro dedite da tempo al mondo dell’infanzia, tra cui il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Napoli Federico II e il consorzio Mipa. Sono inoltre attivi una specifica app e un sito internet dedicato grazie ai quali le famiglie possono tenersi sempre aggiornate sugli incontri e gli eventi disponibili nel loro territorio. L’intero progetto è stato realizzato dall’impresa sociale Con i bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione con il Sud, impegnata da sempre nella realizzazione di programmi di inclusione sociale per il terzo settore.

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Tags: Affido culturalefamiglie di Napoliflashpovertà educativa
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