I timori di una potenziale crisi bancaria a livello globale, l’arretramento del dollaro (se sale il biglietto verde scende l’oro e viceversa) e la prospettiva di un approccio più morbido da parte delle banche centrali hanno spinto gli investitori verso il bene rifugio per eccellenza, sopravvissuto a secoli di conflitti e crolli borsistici, con l’assenza di rischio particolarmente interessante in momenti come questo.

Il metallo prezioso, dunque, è tornato a brillare sopra i 2.000 dollari l’oncia, attualmente è a quota 2051,70, con un aumento dello 0,72%. Un grammo di metallo giallo oggi costa oltre 60,02 euro
Un livello, vicinissimo ai massimi storici, che il più prezioso dei metalli ha toccato solo tre volte nella sua storia. Ad agosto 2020, in piena pandemia, quando segnò il record di 2.067 dollari. Nel marzo del 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. E ancora, di recente, dopo il fallimento della Silicon Valley Bank, seguito a stretto giro dal caso Credit Suisse, risolto in tutta fretta con l’intervento salvifico di Ubs.
