Il lancio definitivo degli incentivi auto per il 2024 è alle porte. Dopo vari rinvii, le richieste per i bonus saranno possibili a partire da giugno. Il decreto, avviato il 2 aprile dai ministeri delle Imprese e del Made in Italy, dell’Economia, delle Infrastrutture e dell’Ambiente, è ora all’esame della Corte dei conti. Se non ci saranno imprevisti, il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il prossimo 25 maggio.
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Il nuovo decreto prevede che, a decorrere dalla sua entrata in vigore, e fino al 31 dicembre 2024, i contributi sono rivisti, al rialzo fino a un massimo di 13.500 euro nel caso delle auto elettriche se l’acquirente ha un Isee inferiore a 30mila euro. In sostanza, gli acquisti, anche tramite leasing, effettuati a partire dal giorno di pubblicazione in Gazzetta, potranno poi rientrare tra quelli che le concessionarie caricheranno sulla piattaforma informatica di prenotazione che viene gestita da Invitalia. In attesa dell’arrivo del nuovo Dpcm la piattaforma è ancora in fase di implementazione, ma il ministero conta di renderla operativa il 3 giugno.
In totale gli incentivi da distribuire ammontano a 950 milioni di euro e puntano a dare una scossa al settore automobilistico. La fetta più consistente delle risorse è destinata all’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in. In una fase cruciale per la transizione industriale verso la mobilità elettrica, in Italia il mercato green stenta a decollare. Le immatricolazioni di veicoli ecologici sono calate del 18,5%. Le vendite al palo: -17% rispetto al periodo pre-pandemia.
Destinatari degli incentivi
Gli ecobonus auto 2024 sono rivolti a persone fisiche o giuridiche interessate all’acquisto di veicoli a basse emissioni. I contributi variano in base al reddito, alla presenza di un veicolo da rottamare e al tipo di auto acquistata. Le case automobilistiche contribuiranno con l’anticipazione dell’acquisto di 100.000 veicoli, di cui un quarto elettrici, offrendo sconti aggiuntivi per attirare più clienti. Dei 950 milioni di euro totali, circa 240 milioni saranno destinati all’acquisto di auto con emissioni di CO2 tra 0 e 20 g/km, tipicamente elettriche, con un prezzo massimo di 35.000 euro (IVA esclusa).
In assenza di rottamazione, per le auto è previsto un contributo di 6mila euro nella fascia 0-20, 4mila nella 21-60 mentre non c’è bonus nella terza categoria di emissioni. Si sale progressivamente con l’importo se si rottama, in base a quanto vecchio e quindi inquinante è il veicolo. Rottamando un Euro 4 si potrà beneficiare di 9mila euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 nella 61-135.
Con un Euro 3 si passa a 10mila euro, 6mila e 2mila euro. Con un Euro 0, 1 o 2 c’è un salto, rispettivamente, a 11mila euro, 8mila e 3mila euro. Per tutti questi incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissata a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60. Nel caso delle prime due fasce di emissione scatta la maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto 30mila euro, arrivando quindi fino a 13.500 euro per le auto elettriche. Per i redditi bassi c’è in più la possibilità di accedere anche rottamando un Euro 5 e in questo caso il bonus è di 8mila euro nella fascia 0-20 e di 5mila in quella 21-60.
Vengono agevolate anche le auto usate, Euro 6 con emissioni fino a 160g/km di CO2 e prezzo fino a 25mila euro: l’incentivo per acquistarle è di 2mila euro rottamando un veicolo da Euro 0 a Euro 4.
Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici il contributo è invece del 30% fino a 3mila euro. Passa al 40% (fino a 4mila euro) con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i modelli non elettrici, fino a Euro 5, sconto invece del 40% fino a 2.500 euro ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro 0 a Euro 3. Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare. Si va da un minimo di mille euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18mila euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione). Questa categoria di incentivi, come quella delle auto, è aperta sia alle persone fisiche sia alle persone giuridiche.
Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus (riservati a Pmi che trasportano merci in conto proprio o in conto terzi) è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare. Si va da un minimo di mille euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18mila euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione).
I vincoli
Per ogni categoria interessata dagli incentivi, il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato da almeno 12 mesi al soggetto intestatario del nuovo veicolo o in alternativa a uno dei familiari conviventi alla data di acquisto. Nel caso di leasing, il vincolo vale per il soggetto utilizzatore o uno dei sui familiari conviventi.
Secondo quanto stabilito dal Dpcm i contributi per l’acquisto o il leasing di auto sono raddoppiati per i taxi e per il noleggio con conducente. In particolare, la maggiorazione sarà concessa a chi vince il concorso straordinario per il rilascio di nuove licenze taxi e a chi sostituisce la vettura di servizio. Scatteranno più avanti invece i contributi previsti per il noleggio a lungo termine (riservati alle persone fisiche, per auto fino a 135 g/km di CO2) che dovranno essere definiti da un successivo decreto ministeriale. Per l’accesso ai sostegni, però, il noleggio dovrà durare almeno tre anni.
Procedura per fare domanda
Le richieste di incentivo saranno inoltrate dal concessionario o rivenditore tramite la piattaforma Eco bonus di Invitalia. La conferma sarà data in base alla disponibilità dei fondi. Il contributo verrà riconosciuto al cliente come sconto sul prezzo d’acquisto, e il costruttore rimborserà il concessionario, che recupererà poi il contributo come credito d’imposta. In attesa del nuovo Dpcm Eco bonus, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sospeso il servizio di prenotazione dei vecchi finanziamenti. Tuttavia, sarà possibile completare o annullare le prenotazioni già effettuate, come specificato in una nota del ministero.
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