Oggi, si celebra la Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. Tale giornata è stata istituita su iniziativa del Miur nel 2017, quando era andata in scena la “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”, in concomitanza con il Safer Internet Day (la giornata mondiale per la sicurezza in rete).
Ad oggi alla sua sesta edizione, la giornata nazionale contro il bullismo e il Cyberbullismo si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani (e non solo) su questo importante tema che colpisce moltissime persone, così da riuscire a debellarlo una volta per tutte. Per riuscirci, in questa importante giornata, vengono lanciate ogni anno numerose iniziative, utilizzando lo slogan “Un nodo blu contro il bullismo “, mirate ad aiutare le persone a riconoscere questo fenomeno e a supportare chi ne è vittima, così come a far capire ai ragazzi quanto il bullismo sia grave e possa comportare ripercussioni, sia che si tratti di violenza fisica che mentale.
Per sostenere questa giornata, inoltre, il 7 febbraio si è soliti indossare un braccialetto con un nodo blu e molte scuole danno vita a iniziative destinate a sensibilizzare i propri studenti.
Il Bullismo è in effetti un tema molto discusso negli ultimi anni, anche in virtù di statistiche particolarmente allarmanti: i dati Istat a disposizione ci dicono che un ragazzo di 11-17 anni su due ha subito episodi di bullismo negli ultimi 12 mesi, e che un ragazzo o ragazza su cinque subisce prepotenze ricorrenti, più volte nel corso dello stesso mese. Si subiscono episodi di bullismo soprattutto nei momenti di cambiamento, come quando si passa da una scuola all’altra, nei momenti in cui si è più fragili, come l’adolescenza. In questo caso chi cambia non è solo il ragazzino o la ragazzina che subisce gli attacchi, ma anche il potenziale bullo e tutta la comunità degli amici e dei compagni, spesso anch’essi in metamorfosi.
A questo si aggiunge il cyberbullismo, ovvero il bullismo in rete, che consente ai bulli di raggiungere le loro vittime anche nelle loro case, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet, presupponendo erroneamente, in molti casi, di mantenere una sorta di anonimato, che permetta loro di non dover affrontare le conseguenze dei loro comportamenti. Nel nostro Paese sono svariate le iniziative per contrastare cyberbullismo e discriminazioni online. Una è stata avanzata la scorsa primavera da Laura Boldrini, tramite una proposta di legge che ha proprio l’obiettivo di combattere l’odio on line. Recentissima è poi la nascita di un fondo per la lotta al cyberbullismo, per il quale sono stati stanziati 2 milioni di euro. Sono meritorie iniziative, ma nulla potrà mai valere quanto una capillare campagna di sensibilizzazione, che miri a far conoscere a ragazzi e genitori i rischi di un uso indiscriminato della Rete.