Le hanno cacciate via dalla spiaggia di Miseno perché omosessuali. “Siete un cattivo esempio, specie per i nostri bambini”, queste le parole rivolte a Francesca e Martina dopo che le due ragazze si erano sistemate accanto ad altre persone in uno degli angoli più belli di Capo Miseno, una suggestiva insenatura, un piccolo angolo di trasformatosi nell’inferno della discriminazione.
I nomi delle due ragazze sono noti perché hanno denunciato loro stesse quanto accaduto attraverso i loro profili social, oltre che attraverso alcuni programmi radiofonici. Addirittura sono volati insulti e parolacce nei confronti di un giovane che si era schierato a difesa delle due protagoniste.
L’episodio, che risale allo scorso venerdì, è stato ripreso in un video che circola su Facebook, nel quale si possono ascoltare le voci degli intolleranti: “abbiamo con noi una bambina di sei anni” – si ascolta, e ancora: “vattene su una montagna stupida”. Lo sfogo delle due ragazze per il gesto di inaudita intolleranza omofoba è stato chiarissimo: si sono sentite umiliate solo perché volevano trascorrere una giornata insieme al mare.
Il fatto è stato definito “intollerabile” dal Sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, che in un post su Facebook ha scritto: “Bacoli è una città aperta all’amore, in ogni sua forma. Siamo una terra che accoglie, da secoli, donne e uomini attratti dalla bellezza del mare, l’incanto dei paesaggi, la meraviglia dei siti archeologici e culturali. Leggo perciò con sgomento del grave episodio di discriminazione avvenuto in spiaggia, a Miseno. Ai danni di due ragazze che, a detta di taluni barbari, avevano la sola colpa di amarsi reciprocamente. Ragazze a cui è stato violentemente chiesto di lasciare l’arenile”. Il Sindaco ha invitato le due ragazze in Municipio per poter offrire loro un tour tra le bellezze del luogo. “L’unica discriminazione che attuiamo – ha concluso Della Ragione – è nei confronti di chi attua simili indecenze. Liberateci dalla vostra cupa ignoranza, dal vostro squallore. Liberateci dalla vostra volgarità”.