Accusato di una truffa rilevante, l’imprenditore Giovanni Santoro, già presidente del consiglio di amministrazione della nota cooperativa di costruzioni Edil Atellana, che aveva sede a Orta di Atella, è stato assolto dalla pesante imputazione. La sentenza di assoluzione è giunta al termine di un processo che si è svolto davanti al giudice monocratico del tribunale di Napoli Nord. Santoro era finito sotto processo insieme a un’altra dipendente dell’azienda, Lucia Capone, anche lei assolta.
L’accusa si basava su una ipotesi di truffa di quasi 600mila euro, posta in essere dall’azienda nei confronti di un istituto di credito. Mediante delle fatture inesistenti, portate in banche per ottenere liquidità con il meccanismo dell’anticipo, si è scoperto che i titoli non esistevano. La banca sarebbe stata indotta in errore e avrebbe “anticipato” gli importi delle fatture, salvo, poi, rendersi conto che i titoli non erano reali, al momento di chiedere il pagamento al committente del lavoro pubblico.

A finire sotto processo Santoro che, difeso dall’avvocato Vincenzo Guida, ha dimostrato la sua estraneità ai fatti. Attraverso la complessa ricostruzione dell’organizzazione della cooperativa Edil Atellana, si è puntato a rendere evidente che il presidente del consiglio di amministrazione, non aveva competenza in materia di emissione di fatture o gestione puntuale dei rapporti con gli istituti di credito.
La Edil Atellana, poi fallita, all’epoca dei fatti, che risalgono al 2012, aveva un fatturato milionario e un numero di dipendenti superiore a 300. La sentenza ha accolto la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato Guida ed è stata assolta anche la vice presidente del consiglio di amministrazione Capone, difesa dall’avvocato Emanuele Sasso.
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