Sospensioni e stralci per il pagamento dei tributi comunali per l’anno 2020 per famiglie disagiate e attività commerciali. Questa la richiesta formulata all’amministrazione comunale di Orta di Atella in una nota firmata congiuntamente da Partito democratico, Partito socialista italiano, Movimento 5 Stelle e Attivisti Democratici Ortesi. Le quattro sigle, si legge nel comunicato, ritengono una misura del genere necessaria sia per i nuclei familiari che versano in uno stato di particolare disagio sia per le attività commerciali e imprenditoriali, inattive oramai da molto tempo. Le quote dovute per l’anno corrente, a seguito di un opportuno ricalcolo, potrebbero poi essere spalmate su un arco temporale più lungo, nei successivi due anni, con lo stralcio dei tributi che sarebbero stati richiesti nel periodo di inattività lavorativa. I firmatari della nota affermano che la diffusione del Covid-19 costituisca un’emergenza epocale che non ha solo tragicamente inciso sulla salute della popolazione, ma ha anche determinato conseguenze devastanti sul piano economico e sociale, avendo costretto ognuno di noi a modificare il proprio stile di vita.
Cambiamenti questi, secondo le quattro sigle, senza dubbio necessari per evitare che il contagio da Coronavirus continuasse a mietere vittime, ma che porteranno, se le previsioni di ripresa per un graduale ritorno alla normalità venissero rispettate, alla chiusura complessiva delle attività a circa due mesi, cosa che avrà sicuramente conseguenze drammatiche sui redditi delle famiglie e, per estensione, sulla tenuta sociale dell’intero Paese. L’economia di Orta di Atella, sottolinea il comunicato, non si sta certo dimostrando immune: tantissime famiglie, già a basso reddito e con lavoro precario, si sono trovate in una situazione di disagio senza precedenti e vivono, ora, in una condizione di vera e propria indigenza, non disponendo nemmeno di risorse per l’acquisto di beni di prima necessità. Fattispecie questa che ha portato alle oltre 1500 domande presentate per l’ottenimento dei buoni spesa comunali. I firmatari hanno inoltre evidenziato come un contributo essenziale in questa emergenza sia stato dato dalle istituzioni religiose, in primis dalla Caritas e dalla comunità francescana, dalle associazioni presenti sul territorio e dai tantissimi cittadini che hanno messo spontaneamente in moto la macchina della solidarietà.