Sembra che non ci sia neanche un secondo di tregua per l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Dopo i precedenti casi di positività al Covid-19 in alcuni elementi del personale medico, si è creato un vero e proprio focolaio nella centrale del 118, portando il totale dei contagiati a 14. L’ultima persona in ordine cronologico a essere risultata contagiata è una donna di 64 anni, una dottoressa che lavora, appunto, nella centrale del 118. La situazione nell’ospedale San Leonardo non era già delle più rosee, in quanto il personale dei reparti di medicina d’urgenza e del pronto soccorso era stato decimato dalla presenza di 8 persone positive, tra medici e infermieri, che sono quindi stati costretti al riposo forzato.
Tra le persone trovate positive al Covid-19 c’è anche un medico che presta servizio sulle ambulanze del 118 e un’infermiera del reparto di neonatologia. Come da prassi, è stata immediatamente effettuata una sanificazione di tutti i locali del 118, per far sì che l’ambiente di lavoro torni sano e privo del rischio di contagio dal virus. Tutte queste notizie, più quella recente del focolaio arrivata nella serata di giovedì, hanno sconvolto tutto l’ambiente dell’ospedale e hanno scatenato il panico tra il personale. La stessa dottoressa trovata positiva, si era recata a lavoro ma, in seguito alla scoperta del responso del tampone, è rincasata il più in fretta possibile nel Comune di residenza, Gragnano, per cominciare l’isolamento necessario.
Si è creata una comprensibile agitazione tra tutti gli operatori e i 25 infermieri addetti al call center, che hanno chiesto l’immediato tampone per tutti, minacciando la sospensione del servizio in caso non fosse stata accolta la richiesta. I tamponi sono stati eseguiti ieri, sia per ovvi motivi di salute pubblica sia per evitare assembramenti nella struttura, dato che le stanze sono piccole e anguste e non ci sarebbe la possibilità di rispettare la distanza interpersonale obbligatoria. Nonostante i tamponi siano stati effettuati, però, il personale resta in profonda agitazione per una situazione che si potrebbe aggravare ancora di più. Prima dei tamponi ufficiali, inoltre, erano stati eseguiti i test veloci del sangue, con un medico e un infermiere che sono risultati potenzialmente positivi.
Il clima è teso, dunque, all’interno dell’ospedale, e lo sa bene il responsabile della centrale operativa Salvatore Criscuolo, verso il quale si sono direzionate tutte le paure e le preoccupazioni del personale medico. L’atmosfera non è di certo tranquilla all’interno dell’ambiente del San Leonardo, nonostante il ritorno del responsabile del pronto soccorso Pietro Di Cicco, primario tornato dopo un breve periodo al Covid di Boscotrecase per gestire il percorso dei sospetti nell’ala del pronto soccorso dell’osservazione breve intensiva. I posti letto per i casi sospetti sono 14, ma è accaduto spesso, secondo alcune fonti, che pazienti sospetti, e risultati poi positivi, venissero ricoverati nei reparti comuni. Il problema sembra essere stato il numero di tamponi negativi che avevano tratto in inganno il personale medico, risultati poi positivi dopo il secondo o il terzo test. Una volta che il personale si era reso conto della positività, quindi, l’infezione era già in circolo per i locali del 118 e del San Leonardo, scatenando così il focolaio attuale.