A partire dal 1° gennaio 2024, le pensioni in Portogallo non potranno più beneficiare di agevolazioni fiscali, spingendo così i pensionati italiani a cercare nuovi paesi esteri dove poter pagare meno tasse. Secondo i dati dell’INPS, i pensionati italiani distribuiti in 165 paesi superano i 350.000 (pari al 2,6% dei complessivi 17,7 milioni) per un importo di quasi 1,5 miliardi di euro (pari al 2% del totale erogato dall’Istituto).
In particolare, in Portogallo ci sono 3.500 pensionati italiani. Questo paese è stato uno dei più popolari negli ultimi anni, sia per le agevolazioni fiscali sulle pensioni, sia per il miglioramento del tenore di vita rispetto all’Italia. Tuttavia, sembra che l’aumento dei trasferimenti in Portogallo abbia causato un notevole incremento dei costi immobiliari, anche per i cittadini portoghesi (con un aumento del 75% negli ultimi 10 anni). Di conseguenza, il governo ha preso una decisione definita “scelta obbligata”: porre fine alle agevolazioni fiscali per i pensionati stranieri.
L’elenco delle altre mete europee con tassazioni più favorevoli:
Grecia
La Grecia si presenta come una nuova opzione, con un’agevolazione fiscale che prevede un unico 7% sull’intero reddito estero per i pensionati stranieri, valida per 15 anni. Restano esclusi coloro che hanno avuto residenza fiscale in Grecia per almeno 5 anni nei 6 precedenti alla richiesta.
Cipro
L’isola di Cipro presenta una delle tassazioni sui redditi da pensioni più favorevoli d’Europa. Offre un costo della vita contenuto e una zona senza tasse per redditi fino a 19.500 euro. Nessuna aliquota si applica per pensioni inferiori a 1.500 euro, con aliquote del 2,5% per redditi tra 1.500 e 2.500 euro, e 3% per quelli tra 2.500 e 3.500 euro. Pensioni oltre i 3.500 euro pagano il 3,5%.
Malta
La suggestiva Malta prevede una tassazione agevolata con un’aliquota fissa del 15% sui redditi da pensione provenienti dall’estero, regime fiscale soggetto al rispetto di determinati requisiti sulla cittadinanza e regole stringenti sul possesso di immobili o sottoscrizione di contratti d’affitto.
La Tunisia attira pensionati stranieri con una quota di reddito esente dall’imposta all’80%, con una tassazione effettiva del 5% sul rimanente. Le aliquote dell’imposta sul reddito variano dallo 0% (fino a 1.500 euro) al 35% (oltre i 50.000 euro).
La Spagna offre aliquote fiscali più basse rispetto all’Italia, con massima detrazione d’imposta di 6.500 euro per pensionati tra i 65 e 75 anni.
In Croazia, la tassazione delle pensioni estere prevede aliquote del 12% per redditi fino a 2.300 euro al mese e del 18% per importi superiori.
Le nazioni dell’Europa dell’Est, Romania e Bulgaria, propongono una tassazione fissa del 10%, con requisiti di cittadinanza e residenza fiscale.
L’Albania, con l’esenzione totale delle imposte sulle pensioni estere, si presenta come un’opzione accattivante. La detassazione riguarda sia i cittadini albanesi residenti all’estero che i cittadini dell’Unione Europea con regolare permesso di soggiorno in Albania.
In Slovacchia gli assegni previdenziali sono completamente esentasse.