Il premio nazionale don Peppe Diana, quest’anno giunto alla sua nona edizione, assume un significato ancora più speciale in un momento dove l’unione di tutti gli italiani risulta fondamentale per superare l’incombenza dell’emergenza sanitaria. Il premio, assegnato solitamente il primo giorno di primavera, quest’anno cambia data e si sposta nel suggestivo giorno del 25 aprile, festa della Liberazione. Tramite un comunicato stampa, il Comitato don Peppe Diana fa sapere che la nuova data di quest’anno “vuole essere un auspicio di ritrovata serenità per tutti”. I personaggi ritenuti meritevoli del premio don Peppe Diana “Per amore del mio popolo” sono: Aldo Policastro, procuratore di Benevento; Carlo Borgomeo, presidente Fondazione Con il Sud; Piero e Alberto Angela, giornalisti, scrittori, uomini e divulgatori scientifici televisivi. Premio speciale emergenza Covid-19, invece, al team medico sanitario di Paolo Ascierto, per il loro imprescindibile contributo.
Nel comunicato stampa, al fianco dei nomi meritevoli del premio, ci sono alcune righe che spiegano le motivazioni che hanno portato alla scelta. Per Aldo Policastro, procuratore di Benevento, si legge: “Poco incline alle manifestazioni eclatanti ma aderente ai fatti, squarcia il tessuto delle tacite complicità politico mafiose. Schivo ma disponibile, specie con i giovani, suggerisce l’indignazione come strumento civico di rottura e il dialogo come leva di cambiamento”. Il giusto riconoscimento per il procuratore, sempre impegnato nella lotta alla criminalità e nella salvaguardia dell’ambiente.
Per Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud, ente non profit che promuove percorsi di coesione per favorire lo sviluppo del Sud Italia, le motivazioni vertono in una direzione più sociale. Il premio assegnatogli deriva dalla sua attenzione “alle esigenze del Terzo settore”, e per il suo essere “spina nel fianco di quelle parti sociali che allentano la convinta necessità al senso comunitario, accusando le patologie del mercato del lavoro meridionale che condiziona l’evoluzione e lo sviluppo”.
Giusto premio anche per Piero e Alberto Angela che, con le loro encomiabili attività divulgative hanno avuto “il merito di aver reso accessibili a tutti l’arte, la bellezza, le scienze, arricchendo la nostra cultura e contribuendo a far crescere nuove generazioni di studiosi nel rispetto delle risorse e dell’umanità. Con la loro capacità comunicativa hanno restituito splendore a luoghi non sempre adeguatamente considerati, orgoglio a popolazioni dimenticate facendo della divulgazione scientifica gli anticorpi sociali di degrado”.
Un premio dalla valenza speciale, invece, è stato assegnato al team medico sanitario di Paolo Ascierto, coordinatore scientifico del gruppo di ricerca della Campania sul Covid-19. Attraverso questo team, inoltre, il premio vuole essere un ringraziamento e un plauso a tutti i ‘camici bianchi’ della sanità, per la loro totale abnegazione e il loro spirito di sacrificio. Al team di Paolo Ascierto, in particolare, il Comitato Don Peppe Diana ha riconosciuto, oltre l’eccellenza professionale, anche il valore aggiunto di una ricerca scientifica basata su uno spirito di condivisione delle conoscenze, scegliendo di anteporre l’interesse della collettività a qualsiasi successo individuale.
Un discorso a parte va fatto per le menzioni speciali. Quest’anno riguardano varie personalità che si sono contraddistinte con le loro attività in aiuto della società. Cesare Moreno, presidente dell’associazione Maestri di Strada, per la sua “encomiabile impresa educativa che è promozione dell’istruzione nelle periferie dove i livelli di dispersione scolastica sono altissimi e nel contempo partecipazione alla vita di comunità”; Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, per la “capacità di dare delle risposte concrete alle necessità delle persone e perché crede nell’importanza delle reti civiche, prendendosi cura dell’altro anche se questo comporta scomode prese di posizione”; Eugenia Carfora, dirigente scolastico dell’Istituto Morano di Caivano per “aver colorato la vita degli studenti con i temi della conoscenza, della responsabilità e della comprensione”; infine, Jorit, artista napoletano, perché la sua “è un’arte di denuncia, a difesa di chi ha meno mezzi ed è inerme”.
Il Comitato don Peppe Diana, in conclusione, fa sapere che, se le condizioni miglioreranno a tal punto da permettere una cerimonia pubblica, il premio sarà consegnato nel consueto setting a Casal di Principe, il 4 luglio, il giorno in cui don Giuseppe Diana avrebbe festeggiato il suo compleanno. Il premio, a opera dell’artista Giusto Baldascino, consiste in una vela, una versione miniaturizzata del monumento presente nel parco cittadino di Casal di Principe.