Don Livio Graziano, il sacerdote della diocesi di Aversa (Caserta), originario di Lusciano, nel Casertano, già condannato in primo e secondo grado per abusi su un minorenne, ha subito un sequestro conservativo di 220mila euro. L’ordine è stato emesso dalla quarta sezione penale (collegio B) della Corte di Appello di Napoli, presieduta da Luisa Toscano.
La disposizione del provvedimento è avvenuta dopo avere appreso dell’imminente chiusura del conto corrente intestato al prete sul quale è depositato il denaro. I timori dei giudici sono legati alla mancanza di informazioni sulla destinazione di questo denaro, sottolineando il rischio di dispersione delle garanzie per il pagamento delle spese processuali legate al procedimento penale.
Il sacerdote venne arrestato dai carabinieri il 26 ottobre del 2021. Le manette scattarono a seguito di una denuncia presentata dal padre di un ragazzino, ospite della cooperativa “Effatà, Apriti” a Prata di Principato Ultra, nella provincia di Avellino. Cooperativa fondata da don Livio Graziano e dedicata a persone con problemi di depressione e disturbi dell’alimentazione. Il padre della presunta vittima aveva letto alcuni messaggi scambiati tra il parroco ed il figlio. Don Livio era stato portato in carcere come da ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, salvo poi essere trasferito ai domiciliari per problemi di salute. Attualmente il prete ha presentato un ricorso in Cassazione contro la condanna ricevuta.