Il giudice del Tribunale dei Minorenni di Napoli ha accolto la richiesta formulata dal PM Francesco Regine, condannando a 20 anni di reclusione il 17enne L.B. per l’omicidio di Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, 24enne musicista ucciso in piazza Municipio a Napoli nella notte del 31 agosto 2023. Comminato il massimo della pena considerato il rito abbreviato.
La madre di Giogiò, Daniela Di Maggio, dopo la sentenza ha commentato così la condanna a 20 anni di reclusione: “Finalmente giustizia è stata fatta. Era ciò che tutti in Italia desideravano”. “credo sia un segnale potente per tutta la società civile – ha aggiunto Di Maggio – significa che, quando c’è un’indignazione vera e le coscienze si scuotono tutti si muovono intorno a un progetto, a un obiettivo. Tutta Napoli, tutta l’Italia voleva questa sentenza. Ora mi aspetto che adesso i minori non escano più in strada con i coltelli, con i tirapugni e con pistole, e che non uccidano i figli di tante persone per bene, perché ora non si sentono più impuniti. Questa sentenza così importante scrive una pagina di storia, la chiamerei la rivoluzione di Giogiò perché adesso Giogiò aiuterà gli altri e questa è la cosa che più mi interessa”.
La donna ha parlato anche del contatto visivo con il ragazzo sotto processo: “In aula, quando mi ha incrociato lo sguardo, lo abbassava, stavamo a un metro di distanza, poteva anche dire ‘signora Daniela vi voglio abbracciare, perdonatemi’, ma non c’è stato un momento di pentimento. Io non perdono chi mi ha ucciso un figlio meraviglioso, che poteva dare tantissimo alla società e ce lo stiamo piangendo. Io oggi per sentire tutto questo sono invecchiata di trent’anni. Il mio avvocato con grande carineria mi diceva ‘esci fuori, ti fa male’. Ma io ho risposto no, come può fare male più, dopo che ho perso Giogio?“.
All’esterno del tribunale, si sono registrati momenti di tensione, con alcuni parenti del giovane 17enne condannato, uscendo dal tribunale, hanno urlato frasi offensive e hanno minacciato gli amici del ragazzo ucciso, che da stamattina hanno organizzato un sit in, chiedendo giustizia per Cutolo. Gli amici hanno risposto alle minacce intonando cori per Giogiò e sono stati protetti da un cordone di forze dell’ordine, che stanno presidiando l’area. I manifestanti avevano appeso un grande striscione all’ingresso del tribunale con la scritta “Vogliamo giustizia per Giogiò” e molti sono con strumenti musicali perché lui era un musicista di talento e faceva parte dell’Orchestra Scarlatti junior.
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