Il peculiare momento che l’Italia sta attraversando rende tutti testimoni di sofferenza e preoccupazione per l’immediato futuro, non potendo avere certezze riguardo a cosa succederà nelle prossime settimane. Una cosa però è certa, quando l’emergenza è venuta prepotentemente a bussare alle porte degli italiani e alcuni reparti ospedalieri si sono trovati visibilmente in difficoltà, gli aiuti e le dimostrazioni di solidarietà non sono mancate. I destinatari sono stati le fasce deboli della società, enti o strutture sanitarie: quelle fette di Italia che, per motivi diversi, più hanno subito l’ondata di quella che poi è diventata una pandemia mondiale. Un prezioso gesto di solidarietà arriva dall’Agro aversano, dove un gruppo di persone di Cesa, piccolo Comune in provincia di Caserta, ha organizzato una raccolta fondi per l’ospedale Moscati di Aversa.
La situazione nel nosocomio di Aversa non è delle migliori: mancano i dispositivi di protezione individuale per medici e infermieri, i rifornimenti non arrivano e, con l’avanzare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la salute del personale sanitario è a rischio. Tutto ciò è stato denunciato in una lettera inviata da alcuni sindacalisti al direttore sanitario dell’ospedale Moscati di Aversa, Arcangelo Correra, e al direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo. I cittadini di Cesa hanno subito colto l’occasione per fare la propria parte e raccogliere fondi per l’ospedale Giuseppe Moscati, punto di riferimento dell’intero Agro aversano. La lodevole iniziativa, inoltre, si è estesa e sta coinvolgendo tutto il territorio provinciale di Caserta, grazie a tutti coloro che hanno deciso di dare una mano concreta non solo restando a casa.