Ragno violino, dal centro antiveleni del Cardarelli: «Evitare allarmismi, ecco le indicazioni da seguire»
Per gestire i casi meno gravi, il Cardarelli ha implementato il teleconsulto, che permette ai pazienti di inviare foto via mail o partecipare a video call, evitando così il ricorso non necessario all'ospedale
Con gli ultimi fatti di cronaca, su presunti morsi di ragno violino, chiaramente l’attenzione mediatica è aumentata e con essa anche la pressione sugli ospedali. Ad evidenziarlo è il primario Romolo Villani, direttore del primo Centro Antiveleni del Sud Italia: “Niente psicosi, il morso di questo aracnide, solitamente, non è letale e si manifesta come una lesione cutanea gestibile a casa, purché non si verifichino infezioni o complicazioni gravi”. Villani, sottolinea l’importanza di non cedere all’allarmismo e fornisce preziosi consigli su come comportarsi.
“Il ragno violino è sempre stato presente in Italia, inclusa l’area meridionale. Tuttavia, gli ultimi casi di cronaca hanno aumentato l’attenzione dei media e, di conseguenza, la pressione sugli ospedali”, spiega il direttore del centro antiveleni, sottolineando che “nonostante si sia passati da 100 chiamate l’anno a picchi di 20 al giorno, un dato che dimostra una sorta di psicosi. Ma è importante che ci si rivolga a specialisti piuttosto che affollare i Pronto Soccorso”.
A tal proposito il Cardarelli ha implementato il teleconsulto, che permette ai pazienti di inviare foto via mail o partecipare a video call, per valutare i casi meno gravi, riducendo così la necessità di visite in ospedale. In situazioni più critiche, i pazienti vengono comunque invitati a recarsi in ambulatorio per una valutazione più approfondita.
Il Centro Antiveleni del Cardarelli è stato quest’anno il primo Centro italiano ad aver affrontato il fenomeno in sede scientifica, con la pubblicazione a gennaio sulla rivista specializzata Acute Care Medicine Surgery and Anesthesia (AMSA) di un lavoro dal titolo «Loxosceles rufescens: single-institutional epidemiology, diagnosis and treatment», che restituisce la fotografia dei casi registrati all’ospedale partenopeo in un anno, 63 nel 2022, offrendo linee guida per una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace.
Quali sono, allora, i consigli da dare a chi sospetta di essere stato morso? “La prima cosa è la disinfezione“, spiega il direttore Romolo Villani. “Raccomandiamo innanzitutto il lavaggio locale con abbondante acqua. Nelle prime 24-48 ore il morso sembra simile ad una puntura di zanzara, soltanto dopo può formarsi un eritema spesso associato ad una crosticina, di dimensioni anche piuttosto ampie, il che vuol dire che la tossina è in grado di andare più in profondità. Bisogna monitorare l’infezione e intervenire con le terapie più appropriate, che possono includere antibiotici e cortisonici. In rari casi, potrebbe essere necessaria una consulenza chirurgica o l’ossigenoterapia iperbarica“.
“E’ inoltre fondamentale la misurazione delle immunoglobuline anti-Borrelia. Comunque, di casi recentemente ne abbiamo avuti e si sono conclusi tutti con un buon esito“, sottolinea Villani. Diagnosi precoce e coinvolgimento di personale specializzato rappresentano dunque la strada maestra. “La tempestività soprattutto“, rincara il direttore. “Se si è certi di essere stati morsi da un ragno – conclude -, occorre rivolgersi al Centro Antiveleni più vicino, possibilmente inviando foto dell’aracnide per l’identificazione, o affidarsi a specialisti esperti, come dermatologi o infettivologi“. Il Centro Antiveleni del Cardarelli risponde 24 ore su 24 ai numeri 0817472870 o 0815453333, mentre l’indirizzo mail è cav@aocardarelli.it
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