G. G., quarantaduenne di Napoli, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di essere uno degli autori della rapina andata a segno la scorsa primavera ai danni della nota giornalista e conduttrice del Tg5 Cesara Buonamici. Il colpevole, sulle cui tracce erano già da tempo gli agenti della squadra mobile di Napoli, era in possesso di una carta d’identità falsa così da non farsi rintracciare durante il periodo della sua latitanza. Assieme ad altri tre complici è infatti ritenuto responsabile della rapina ai danni della conduttrice Mediaset e di suo marito andata a segno il 24 aprile di quest’anno a Firenze.
La giornalista si trovava a bordo della propria auto assieme al coniuge in via Vecchia di Pozzolatico, nel capoluogo fiorentino, mentre si dirigevano verso il Comune di Impruneta. A un certo punto, però, marito e moglie furono avvicinati da uno scooter di grossa cilindrata il quale si affiancò alla loro vettura. Dal mezzo a due ruote scesero così due balordi i quali si allungarono minacciosamente all’interno dell’abitacolo per strappare via con violenza i due orologi di valore che i malcapitati portavano al polso. Una volta impossessatisi dei due monili, un Cartier Panthere in oro bianco indossato dalla giornalista e un Philippe Nautilus in acciaio indossato da suo marito, i due delinquenti rimontarono in sella allo scooter dandosi alla fuga e facendo perdere inizialmente le proprie tracce.
La sera stessa della rapina i “falchi” della squadra mobile di Firenze avevano visionato le telecamere di sorveglianza della città, ricostruendo nei dettagli tutte le fasi del furto. Gli agenti sono così riusciti a rintracciare, uno alla volta, i vari componenti del gruppo criminale composto da quattro uomini, tutti di origini campane, e di età compresa tra i venticinque e i cinquant’anni. La banda era infatti giunta a Firenze in maniera ben organizzata ed era provvista di un suv, con il quale compivano gli appostamenti, uno scooter di grossa cilindrata per mettere a segno le rapine in modo rapido e agevole, e di un grosso furgone bianco all’interno del quale nascondevano il ciclomotore utilizzato per compiere i colpi.
Dopo aver compiuto la rapina i quattro malviventi sarebbero rientrati a Napoli per rivendere i costosissimi orologi rubati sul mercato nero. Le forze dell’ordine, ormai sulle loro tracce, sono riuscite a ricostruire tutte le fasi dei loro spostamenti, compresi i luoghi dove avevano soggiornato in Toscana. Tre componenti della banda criminale furono così intercettati e arrestati nel capoluogo campano nel mese di giugno: due di essi vennero accompagnati al carcere di Poggioreale, mentre il terzo complice, ritenuto il “palo” del gruppo, venne sottoposto ai domiciliari. Durante l’estate sono poi proseguite le ricerche del quarto rapinatore, G. G., il quale è stato consegnato anch’egli alla giustizia dopo diversi mesi di latitanza. Un quinto complice, ritenuto dagli investigatori “esterno” al gruppo, avrebbe svolto il ruolo di trasportatore, essendosi occupato dello spostamento del ciclomotore dal capoluogo campano a quello fiorentino: per quest’ultimo è scattata la perquisizione domiciliare e il deferimento in stato di libertà.
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