Erano stati arrestati, il 27 novembre 2019, per aver sequestrato e malmenato violentemente un loro coetaneo, erroneamente ritenuto colpevole di aver schernito uno di loro su Instagram: adesso, alla pena già inflitta si è aggiunto anche un Daspo. È la misura adottata nei confronti di Costantino, Ernesto e Giuseppe Cantile, tre fratelli di San Cipriano d’Aversa a cui per due anni sarà vietato l’accesso a luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive calcistiche e cestistiche. La disposizione, a cui è stata data esecuzione dalla polizia di Stato di Caserta, è arrivata a seguito delle recenti novità legislative introdotte in materia, che prevedono la possibilità di adottare la misura del Daspo nei confronti di soggetti denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti, estendendo l’applicabilità del divieto, per alcuni specifici reati, anche ai casi in cui le condotte incriminate non siano state commesse in occasione o a causa di manifestazioni sportive. In circostanze come questa, si parla del cosiddetto “Daspo fuori contesto”.
Era il 12 giugno 2019 quando i fratelli Cantile, a seguito della scoperta di un profilo Instagram falso in cui uno di loro compariva con una parrucca da donna, sequestrarono e quasi uccisero un loro conoscente, convinti fosse l’autore dello scherzo che ritenevano gravemente infamante. Il giovane ostaggio, totalmente estraneo alla vicenda, fu torturato per ore dai suoi aguzzini, che tentarono in tutti i modi di estorcergli una confessione di colpevolezza. Dopo essere stato portato in un campo isolato nelle campagne di Villa Literno, il giovane fu legato a un albero con una corda e dello scotch da imballaggio per poi essere minacciato con una pistola. Quando perse i sensi, i fratelli Cantile abbandonarono la loro vittima in aperta campagna, temendo di averlo ucciso. Il giovane, ritornato in sé dopo un po’ di tempo, si diresse verso un’azienda sita nei paraggi e chiese aiuto: una volta in ospedale, denunciò l’accaduto alle forze dell’ordine.
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