L’impennata di contagi in Campania registrati in questi giorni sta mettendo in forte dubbio il ritorno a scuola previsto per lunedì 10 gennaio. Il rientro in classe con lezioni in presenza non è del tutto scontato e in base a quel che sarà l’andamento pandemico dei prossimi giorni potrebbero essere prese delle decisioni importanti. A dare una prima anticipazione di quali potrebbero essere le scelte della Regione Campania è la stessa assessora regionale all’Istruzione Lucia Fortini la quale ha fatto il punto della situazione durante un’intervista rilasciata su Fanpage. Per l’assessora, infatti, la condizione attuale dei contagi tra la popolazione scolastica è fuori controllo e ciò potrebbe rappresentare un pericoloso fattore di rischio che andrebbe ad aggravare la crisi pandemica in atto.
Inoltre, sempre secondo i dati comunicati dalla Fortini, ci sarebbero in tutta la regione almeno tremila positivi tra docenti e personale scolastico mentre si troverebbero in isolamento almeno il doppio. Questo vuol dire che quasi diecimila lavoratori del comparto scuola sono attualmente indisponibili, il che metterebbe in serio dubbio il regolare funzionamento degli istituti scolastici campani e il relativo svolgimento delle lezioni in presenza a causa dell’assenza di personale: per tale ragione molte scuole resteranno comunque chiuse su decisione dei dirigenti scolastici. Per risolvere tale problematica la proposta avanzata dalla Regione Campania al Governo è quella di svolgere le lezioni in didattica a distanza per le prime due settimane, per poi ritornare gradualmente in presenza, a seconda di se le condizioni lo permettano, a partire dal 24 gennaio. Tuttavia, qualora né il Governo né il ministero dell’Istruzione dovessero dare risposte in merito, secondo quanto confermato dall’assessora Fortini, il governatore campano Vincenzo De Luca sarebbe pronto, nel giro di questi giorni, dopo aver valutato attentamente i numeri dei contagi nelle scuole assieme agli esperti, a prendere decisioni autonomamente rispetto al Governo per fronteggiare il rischio pandemico.

Per l’assessora Fortini andrebbero infatti rivisti i parametri per il passaggio dalla didattica in presenza a quella a distanza, che dovranno cambiare in base all’ordine della scuola. In particolare per la scuola dell’infanzia basterà andare in dad con un solo positivo in classe, mentre per le scuole elementari, medie e superiori dovranno esserci almeno due o più positivi in classe per poter passare in dad. Tale provvedimento di differenziazione scolastica, assieme alle modifiche del sistema di tracciamento dei contatti e alla rimodulazione del sistema dei tamponi a cinque giorni, si tratta di misure in fase di studio presentate al ministero dell’Istruzione dalla Conferenza delle Regioni e sulle quali ci saranno sicuramente delle novità a breve. Secondo la Fortini, infine, una finestra di almeno due settimane di interruzione delle lezioni in presenza potrebbe essere fondamentale per garantire la vaccinazione della popolazione scolastica nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni. Per ora si tratta di proposte che sono sul tavolo del Governo, e maggiori certezze su eventuali nuove decisioni si avranno entro i prossimi giorni.
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