Al termine di una complessa attività info-investigativa, e grazie ad una operazione congiunta, militari della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna stanno procedendo al sequestro di beni mobili ed immobili nei confronti di un imprenditore 65enne, come riporta l’Ansa, Antonio Passarelli, attualmente ai domiciliari, è accusato di avere riciclato ingenti somme di denaro per contro di diversi clan camorristici della Campania: “Puca”, “Di Lauro”, “Scissionisti”, “Mallardo”, “Verde” e “Perfetto”, per un valore complessivo di 290 milioni di euro.
Per i clan, l’imprenditore avrebbe svolto attività di riciclaggio e di fittizia intestazione di beni. I soldi venivano reinvestiti in tante altre attività. In pratica era diventato il catalizzare degli interessi criminali in vari settori commerciali. Primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari. L’indagato per 30 anni si è dichiarato nullatenente. Le verifiche sull’imprenditore e sui componenti del suo nucleo familiare hanno accertato, dal 1993 e fino al 2021, hanno permesso alle Fiamme Gialle di accertare che la dichiarazione di redditi pressoché inesistenti, incongruenti con l’ingente disponibilità finanziaria dell’uomo.