Si sono esibiti in gare clandestine, organizzate tramite gruppi sui social, con macchine preparate ad hoc, su una strada pubblica mentre il pubblico assiepato assisteva. Il fatto è successo sulle strade della Nola-Villa Literno.
Stanno facendo il giro dei social alcuni video pubblicati su TikTok da ragazzini che si divertono ad assistere auto sfrecciare a folli velocità. A denunciare il deplorevole episodio è stato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, che ha postato uno dei video sul suo profilo Facebook.
“Abbiamo segnalato il filmato e la questione alle forze dell’ordine a cui chiediamo di indagare e di prendere eventualmente dei provvedimenti” spiega Borrelli. “Purtroppo queste corse clandestine diventano un fenomeno sempre più in espansione e va quindi fermato con ogni mezzo. Le strade hanno già visto sin troppe vittime e la follia ha causato tanti, troppi, incidenti. Ora basta, non si possono più tollerare questi comportamenti, pericolosi per chi lo commette e soprattutto per chi li subisce“.
Organizzare, promuovere, agevolare e partecipare a corse clandestine è un reato grave, così come scommettere sull’esito delle stesse. il Codice della Strada punisce chiunque organizzi, diriga o promuova una competizione sportiva di velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato, con la reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 25.000 a 100.000 euro. La pena è estesa a chiunque partecipi alla gara non autorizzata, con pene aumentate nei casi in cui le gare siano a scopo di lucro, o prevedano scommesse e conducenti minorenni. Qualsiasi persona che partecipa o è coinvolta in differenti modi, viene punita. Ad esempio, anche chi effettua le scommesse rischia la reclusione da 3 mesi a 1 anno e una multa da 5.000 a 25.000 euro.
Inoltre, per chi ha partecipato alla gara scatta anche la sospensione della patente da 1 a 3 anni; la patente viene revocata sempre nei casi in cui la competizione ha portato lesioni personali gravi o gravissime o la morte. I veicoli utilizzati nella gara vengono infine confiscati, a meno che appartengano ad una persona estranea al fatto e che li ha affidati a terzi senza saperne lo scopo.