Le operazioni sono state condotte dai finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore i quali hanno notato, e seguito fino a Nocera Superiore (in provincia di Salerno), una donna, una 37enne di Roccapiemonte (in provincia di Salerno), che con fare circospetto caricava nella propria autovettura dei pacchi.
La successiva perquisizione dell’abitazione ha permesso di scoprire numerose confezioni di medicinali con effetti ipertrofici sulla muscolatura dell’assuntore, inseriti nella lista della World Anti-Doping Agency (WADA), in quanto steroidi androgeni anabolizzanti, quindi vietati per Legge. Gli stessi avrebbero fruttato sul “mercato” guadagni per circa 150mila euro. Nel corso delle operazioni è stato identificato anche un 39enne di Cava de’ Tirreni (nel Salernitano), che tra l’altro aveva lanciato in un cortile adiacente all’abitazione diversi pacchi di medicinali, nel vano tentativo di liberarsene. I due sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per ricettazione e detenzione di medicinali dopanti.
Se i prodotti dopanti sono vietati dalla legge, è soprattutto a causa del pericolo che rappresentano per la salute. Molti bodybuilder hanno dovuto interrompere la loro carriera a causa di problemi di salute. I danni che questi prodotti causano al corpo sono accentuati dal prolungamento del consumo, inoltre, la maggior parte di questi effetti sono irreversibili. Il pericolo maggiore è la loro natura di dipendenza. Psicologicamente, l’operatore – contento dei risultati ottenuti – vorrà prendere sempre di più.