Il collegio presieduto dal giudice Ciampa del Tribunale di Napoli Nord ha optato per l’assoluzione di due persone accusate di tentata estorsione e calunnia. Un caso piuttosto curioso ha visto come protagonisti un uomo e una donna di Orta di Atella e un uomo di Aversa. Dalle ricostruzioni sembra che i fatti risalgano al 2015, quando la donna, che aveva cominciato una relazione clandestina con l’uomo di Aversa, un parcheggiatore abusivo di 43 anni, si recò insieme al suo amante in un hotel della vicina città di Parete.
Dopo aver passato la notte e aver pagato la stanza a proprie spese, tornata a casa dal compagno, la donna giustificò la somma mancante di circa 100 euro con una rapina, della quale incolpò proprio il parcheggiatore aversano. Una volta giunti insieme dai carabinieri, infatti, la coppia denunciò il finto rapinatore che, seppur innocente, si vide addirittura arrestare. Trovatosi quindi incolpato di una rapina mai esistita, il 43enne confessò la relazione clandestina al giudice, che di conseguenza lo scarcerò. Mentre era ancora in caserma per l’obbligo di firma, l’uomo rispose a una telefonata della coppia che, sotto promessa del ritiro della denuncia, pretese indietro i soldi usati per la stanza d’hotel.
I due vennero quindi accusati di tentata estorsione, oltre che di calunnia. Durante il processo, tuttavia, la difesa è riuscita a dimostrare la mancanza di volontà a delinquere per lei e l’estraneità ai fatti per lui. L’avvocato incaricato della difesa della coppia, Ida Lanzone, inoltre, riuscì a disporre una perizia psichiatrica per la donna, che venne riconosciuta incapace di intendere e di volere. La Procura aveva precedentemente invocato 7 anni per la donna e 4 per il compagno, ma sono stati entrambi assolti: lei per i risultati della perizia e lui con formula piena per non aver commesso il fatto.
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