Terremoto Campi Flegrei, notte di insonnia per migliaia di persone: scuole chiuse in molti comuni
Moltissime persone hanno abbandonato le proprie case spontaneamente e sono scese in strada dopo la scossa di magnitudo 4.4. Nel corso dello sciame sismico si sono registrate altre scosse di magnitudo 3.9, 3.6 e 3.1.
È stata una notte difficile per molti cittadini: auto in fuga, sgomberi e danni, da Pozzuoli a Bacoli, da Quarto a Monte di Procida. Migliaia le persone in strada, spaventate per lo sciame sismico in corso. Molti hanno cercato riparo nelle loro auto, parcheggiate lontano dagli edifici, o nelle due piccole tendopoli allestite rapidamente dalla Protezione Civile nelle zone del porto e del lungomare Pertini.
Con l’alba, molti hanno sfidato la paura e sono tornati a casa. Tuttavia, la notte non è stata priva di momenti di tensione, con alcune persone che hanno lamentato l’assenza di bagni chimici, arrivati a Pozzuoli solo in mattinata.
I vigili del fuoco e la protezione civile, in seguito allo sciame sismico, hanno sgomberato in via precauzionale 35 famiglie, residenti in tre edifici tra Pozzuoli e Bacoli. Oggi scuole chiuse in molti comuni dell’area flegrea (Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Monte di Procida e altri) e nei quartieri dell’area occidentale di Napoli (Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura). In Prefettura è stato convocato il tavolo di crisi, mentre in mattinata il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, terrà una conferenza stampa.
Dalle ore 19:51 di ieri, 20 maggio 2024, lo sciame sismico in corso nell’area dei Campi Flegrei ha fatto registrare, fino alle 00:31 di oggi, circa 150 terremoti. Il più forte di questi ha raggiunto una magnitudo di 4.4 all’interno della Solfatara, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Fortunatamente, non si osserva al momento un aumento della velocità di sollevamento, che rimane a 2 cm al mese, né variazioni significative nelle deformazioni del suolo rispetto agli andamenti precedenti.
L’Ingv ricorda che durante la crisi bradisismica del 1982-84 il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm al mese, con oltre 1300 eventi sismici mensili. Attualmente, nell’ultimo mese sono stati registrati circa 450 eventi. Inoltre, i parametri geochimici “non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non l’incremento di temperatura e pressione caratteristico del sistema idrotermale”. “La sismicità – aggiunge l’Ingv – non è prevedibile, quindi non si può escludere la possibilità di ulteriori eventi sismici con energia simile a quella registrata durante lo sciame in corso“.
L’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv continua le attività di monitoraggio ordinarie e straordinarie al fine di “individuare anche le più piccole variazioni nei parametri di monitoraggio utili per definire al meglio l’attuale fenomeno in corso“. Inoltre, le strutture dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dedicate al monitoraggio dell’area della caldera dei Campi Flegrei “sono sempre operative h24 e oggi saranno effettuate misure e campionamenti in alcuni siti della caldera“. L’Ingv, con la sua sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, “è costantemente in collegamento con la Protezione Civile nazionale, regionale e con i Comuni interessati, oltre che con tutte le Autorità competenti alla tutela del territorio“.
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