Tremila le tessere annullate nella prima scrematura, ma potrebbero essere di più. Il tutto avviene nel quadro della corsa che porta al congresso dem e alla scelta del prossimo segretario, o della prossima segretaria, che sostituirà Enrico Letta
Moltiplicazione degli iscritti notturni, bonifici cumulativi e mail (sempre le stesse) utilizzate per i pagamenti Sisal non tracciabili. I comuni dove sono state rilevate troppe anomalie e di conseguenza l’annullamento di iscrizioni, sono: Sessa Aurunca, paese natale e feudo del presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, con 1050 iscrizioni online contro i 1300 voti racimolati alle ultime politiche, ma anche Casal di Principe con oltre 100 iscritti a fronte di 363 preferenze. Poi, San Marcellino, Gricignano e la città di Aversa.
“Sono stati effettuati i controlli e cancellati d’imperio i tesseramenti irregolari, ovvero i casi più palesi di violazione delle norme – questo il ragionamento della commissione congressuale nazionale -. Adesso tocca a Caserta fare ulteriori controlli rispetto a dinamiche territoriali che sfuggono al nostro controllo. Poi spetta a Roma l’ultima parola: andranno verificate le condizioni per l’approvazione o meno dell’anagrafe, in modo da consentire ai tesserati della provincia di Caserta di votare nel fine settimana, oppure concedere una proroga”. Sul giallo del tesseramento gonfiato in Terra di lavoro è intervenuto ieri uno dei candidati alla guida del partito nazionale, Stefano Bonaccini: “Ci sono commissioni apposite che hanno il diritto e il dovere di fare chiarezza” – ha dichiarato a Repubblica.it. – “Poi se c’è qualcuno – ha aggiunto – che non rispetta le regole va messo da parte, questo è nell’interesse di tutti”.
Quella del tesseramento a Caserta “è una situazione difficile che non investe solo il suo territorio, ma l’immagine tutta del Partito Democratico“. È uno dei passaggi del dispositivo redatto da Francesco Gatto, presidente della commissione Pd di Caserta (approvato dall’organismo con 11 voti a favore e due contrari), in cui si spiegano i motivi della mancata validazione delle nuove iscrizioni.
Il presidente Gatto lo aveva motivato nel verbale che aveva inviato a Roma: “Il numero delle iscrizioni richieste è complessivamente notevole, rilevando in particolar modo anomalie in alcuni comuni della provincia dove il rapporto di incidenza percentuale tra il numero di voti per il Pd alle ultime elezioni politiche e le attuali richieste di iscrizione oscilla dal 20 ad oltre il 50 ed anche il 60%. – si leggeva: “Si registrano, da molte città della provincia, numerose segnalazioni relative alla natura e alla storia politica personale di tanti richiedenti l’iscrizione, veri e propri estranei alla cultura e alla militanza democratica, spesso avversari, nonché competitori pubblici e dichiarati del Pd. Si segnalano casi diversi di iscrizione contemporanea al Pd e ad altri partiti anche di destra. In Comuni dove ci sono amministrazioni guidate dal Pd, le opposizioni di destra sono intervenute nel tesseramento per alterarne la tenuta e viceversa in comuni in cui il Pd è all’opposizione, sindaci e giunte hanno fatto altrettanto per indebolire i loro oppositori. Tutti elementi rilevati dalla stampa nazionale, locale e regionale con autorevoli prese di posizione e dichiarazioni di dirigenti politici e candidati».