Domani, martedì 6 settembre alle 13, in tutta Italia si terranno i test per l’accesso alla facoltà di medicina. Le prove coinvolgono circa 65 mila studenti che ambiscono ad occupare uno dei 16 mila posti disponibili da Nord a Sud. Ne passerà uno su quattro.
Il test – sessanta domande a risposta multipla – si svolge in cento minuti. I candidati proveranno a risolvere 60 quesiti, ognuno con cinque opzioni di risposta di cui solo una sarà corretta. Le materie d’esame sono cultura generale, lettura, logica, chimica, biologia, matematica e fisica. Già a partire dal 14 settembre sarà possibile consultare i punteggi, in versione anonima, sul sito www.universitaly.it. Le singole prove si potranno vedere dal 23. Le graduatorie arriveranno invece il 29.
Quest’anno il quizzone ha alcune importanti novità. Dopo le gaffes degli ultimi anni con domande strampalate di cultura generale, questa parte del test sarà in gran parte sostituita da «quiz di ragionamento logico e ragionamento numerico», ai quali seguirà una seconda parte disciplinare con domande di fisica, chimica, biologia e matematica, che ricalca invece la selezione degli scorsi anni.
Le domande sono così divise: 23 quesiti a risposta multipla di biologia, 15 di chimica, 13 di matematica e fisica, 4 di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi e 5 di ragionamento logico. Per ogni domanda indovinata vengono assegnati 1,5 punti, per ogni domanda sbagliata ne vengono tolti 0,4. Ogni mancata risposta equivale a zero punti.
Al momento dell’iscrizione ogni candidato ha espresso le sue preferenze riguardo alla sede dove studiare. Non è previsto un numero massimo e teoricamente possono essere inseriti, in ordine di gradimento, tutti gli atenei. La graduatoria nazionale premia sempre lo studente che ha ottenuto il voto più alto, che prevale sempre sulla scelta. Così chi ha scelto, ad esempio, un ateneo come terzo più gradito entra a scapito di chi lo ha invece scelto come primo e ha ottenuto un punteggio migliore.
Il giorno dell’uscita delle graduatorie, accanto al nome degli studenti sarà scritto “assegnato” o “prenotato“. Nel primo caso si è ottenuto il posto nella sede indicata come prima scelta e ci si può immatricolare. Nel secondo, il posto è certo ma in un ateneo diverso da quello scelto per primo. In questo caso ci si può immatricolare subito (entro 4 giorni) o comunicare che si aspettano gli scorrimenti. Il primo è fissato per il 7 ottobre. Ci sono in fine i candidati “in attesa”, che non hanno un punteggio per entrare nelle facoltà da loro indicate ma comunque tale da permettergli di entrare altrove. Queste persone devono aspettare gli scorrimenti per capire se trovano un posto.
Il punteggio minimo per essere ammessi varia da ateneo ad ateneo, perché ovviamente alcuni sono più richiesti di altri. Nel 2021, ad esempio, il punteggio minimo per iscriversi a medicina a Messina è stato di 36,9 punti. Il massimo è stato a Milano Bicocca: 55,6 punti.
Questa è l’ultima volta che ci sarà il concorsone, probabilmente l’ultimo con i fogli di carta e in presenza. Dal 2023 infatti cambia il sistema di selezione per aspiranti medici. Non sarà più un quiz, bensì un vero e proprio percorso, e può cominciare già al quarto anno delle scuole superiori, con corsi online gratuiti preparati dalle Università e prove di autovalutazione. E il test si potrà ripetere più volte per poter poi usare il punteggio migliore: ogni università comunicherà le date in cui gli studenti potranno sostenere il test al computer presso le loro sedi, poi dovranno immettere nel sistema la domanda di ammissione e verrà fatta la graduatoria. Ogni candidato fa un suo percorso che lo porta a sostenere un esame Tolc, si chiamerà Tolc-Medicina.