Conto alla rovescia per l’ora solare. Nella notte si cambia: bisognerà spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro alle 3 del mattino. La modifica consentirà di dormire nell’immediato un’ora in più. Parallelamente, si perde un’ora di luce naturale mentre ci si avvia verso la seconda parte dell’autunno e quindi verso la stagione invernale. L’ora solare rimarrà in vigore fino a domenica 26 marzo 2023, quando verrà ripristinata l’ora legale.
Anche quest’anno la questione sul ridurre le ore di luce è tornata a tenere banco, tra le polemiche di chi vorrebbe mantenerla in vigore e chi vorrebbe abolirla. Il sistema che alterna 5 mesi di ora solare a 7 mesi di ora legale scandisce le nostre vite dagli anni Sessanta.
Tenere l’ora legale comporta alcuni vantaggi, soprattutto energetici, visto il un momento storico in cui i rincari delle bollette stanno costringendo la popolazione mondiale a trovare delle alternative per consumare meno energia: gli ultimi dati raccolti risalgono al 2020 ma i numeri dicono che grazie all’ora legale (giornate più lunghe, perciò più luce) il risparmio è stato di circa 400 milioni di kWh di energia, il consumo medio annuo di elettricità di circa 150mila famiglie.
Si fa strada l’ipotesi di cambiare il sistema dell’alternanza per tenere sempre l’ora legale. Nel 2018 il Parlamento europeo aveva votato a grande maggioranza, con l’84% dei voti favorevoli all’abolizione. La decisione finale è stata però rimandata ai singoli Stati dell’UE. Al momento nessuno ha preso una decisione definitiva. La Francia aveva avviato una consultazione, promossa dall’Assemblea nazionale, che aveva espresso il consenso a mantenere per tutto l’anno l’ora legale. Contrarie, per ovvi motivi, le Nazioni del Nord Europa, a partire da Svezia e Finlandia, dato che in questi Paesi vicini al Circolo polare artico le giornate estive sono già molto lunghe.
