Dopo il successo dello scorso anno alla RCF Arena di Reggio Emilia, ritorna il concerto di Una, nessuna, centomila, ed è già sold out, 20 giorni dopo l’annuncio. L’evento musicale, che, riunisce alcuni dei più grandi artisti italiani schierati contro la violenza sulle donne, sta per tornare.

L’appuntamento è fissato per il prossimo martedì 26 settembre, ma quest’anno la location sarà l’affascinante Arena di Verona.L’anno scorso, per il concerto era riuscito a coinvolgere oltre 100mila spettatori, rendendolo un grande successo anche in termini di proventi economici. Per l’edizione 2023, ai volti noti di Fiorella Mannoia, Emma Marrone e Alessandra Amoroso, si aggiungono anche nuovi profili: da Annalisa a Elodie, passando per Samuele Bersani, Francesca Michielin e Tananai.
Sarà ancora un momento di piena sensibilizzazione nella lotta contro la violenza sulle donne: infatti, come nelle passate edizioni, i proventi del concerto andranno a strutture in grado di garantire il proprio empowerment, assicurando la sostenibilità nel tempo delle attività da loro realizzate e fornendo un supporto solido e duraturo alle vittime. Lo scorso anno i ricavati sono stati destinati a sette centri antiviolenza in Italia, nelle città di Reggio Calabria, Latina, Potenza, Casal di Principe, Conversano, Palermo e Olbia.
Per concludere, è utile ribadire che a sostegno delle donne vittime di violenza sono attivi numerosi canali di aiuto su tutto il territorio nazionale. Tra questi ricordiamo il Telefono rosa contattabile al numero gratuito 1522, disponibile 24 ore su 24 e gestito da operatrici specializzate che accolgono le richieste d’aiuto. L’associazione Dire ha pubblicato un’app per smartphone (scaricabile qui) utilizzabile da tutte coloro che non possono effettuare o ricevere telefonate perché sotto controllo dei propri partner. “Mascherina 1522” è invece l’iniziativa che nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti: dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà informazioni utili e si attiverà per fornire aiuto alle vittime di violenza. Anche l’associazione Luca Coscioni, che si occupa della promozione dei diritti civili e sociali delle persone più deboli, ha deciso di scendere in campo mettendo a disposizione il servizio CitBot, un sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande sui temi della violazione dei diritti della persona, compresi quelli di genere. Ricordiamo, infine, che tramite l’app della polizia di Stato YouPol (scaricabile qui) è possibile denunciare direttamente i reati di maltrattamento e di violenza domestica. Una chiamata ai numeri di emergenza e ai centri antiviolenza è il primo passo per uscire da questa prigione fatta non solo di mura ma anche di solitudine e silenzi.