Questa mattina, i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata hanno proceduto al sequestro di due immobili, parte integrante del complesso edilizio noto come “Palazzo Flenga”, storica roccaforte del clan Gionta, sodalizio criminale operante nel comune oplontino, già precedente oggetto di confisca. Le due unità immobiliari, in realtà, erano state restituite ai privati proprietari in seguito alla revoca disposta nel 2016, dopo il sequestro preventivo dell’intero palazzo avvenuto un anno prima, nel 2015. Quella di questa mattina, però, è una misura che si è resa necessaria per garantire la pubblica e privata incolumità, poiché gli edifici si trovano, attualmente, in una condizione di pericolo sia per eventuali occupanti, sia per il transito pedonale. L’intero complesso si presenta ormai compromesso, una situazione, questa, acclarata da diversi accertamenti tecnici effettuati da organi competenti, da cui è emersa l’impossibilità, addirittura, di un possibile soggiorno di esseri umani al suo interno.
Quella della precaria situazione in cui versa il “Palazzo Flenga” non è una notizia degli ultimi giorni: l’intero complesso era risultato gravemente danneggiato in seguito al terremoto del 1980 ed è stato oggetto, fino al 2014, di molteplici ordinanze comunali in cui si disponeva lo sgombero degli occupanti e si intimava ai proprietari di effettuare lavori urgenti di ristrutturazione, mai avvenuti. Il decreto di sequestro è stato notificato al sindaco del Comune di Torre Annunziata e anche ai proprietari delle due unità immobiliari, quest’ultimi già diffidati dal Comune dal praticare tali luoghi. L’atto verrà trascritto nei registri immobiliari.

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