Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli (sostituto procuratore Mariella Di Mauro), i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno notificato oggi 16 misure cautelari: un arresto in carcere, undici ai domiciliari, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un obbligo di dimora, per i reati di associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Partendo da una segnalazione del Ministero della Cultura, le indagini hanno portato alla luce un meccanismo fraudolento in base al quale il titolare di un esercizio di commercio all’ingrosso di computer e la moglie avrebbero accettato e validato, sulla piattaforma dedicata, buoni del valore di € 500 ciascuno, corrispondenti al bonus cultura 18APP (un voucher destinato ai giovani da spendere in cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, di teatro e di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale).
I due avrebbero emesso una fatturazione di pari importo, giustificandola con la compravendita, in realtà mai avvenuta, di beni funzionalmente destinati alla spendita del bonus; avrebbero ricevuto, a titolo di rimborso, la liquidazione dell’intero importo di 500 euro dal Ministero della Cultura, trattenendo per sé una percentuale oscillante intorno al 30%. La coppia, marito e moglie sono riusciti a “monetizzare” ben 3.300 voucher 18App (intestati a beneficiari residenti in tutto il territorio nazionale), per una somma superiore al milione e mezzo di euro.