Gran parte delle persone che intraprendono un percorso di studi lo fa perché ha particolari ambizioni riguardo al proprio futuro lavorativo. È cosi anche per Fabio, il protagonista di Una posizione scomoda di Francesco Muzzopappa (Fazi, 2013), che dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma vorrebbe, chiaramente, lavorare nel mondo del cinema. Ha anche un copione nel cassetto, Il cielo di piombo, e spera che prima o poi qualcuno lo produca.
Ma quel momento tarda ad arrivare e perciò, quando al Milano Film Festival conosce Romina, cede alla tentazione di guadagnare 1.300 € al mese (più bonus) e accetta la sua proposta di lavoro come sceneggiatore. Cosa c’è di strano? Vi chiederete voi. In fondo era proprio quello il suo sogno, lavorare nel mondo del cinema. Be’, non vi ho ancora detto che Romina è una transessuale che dirige la Starlette, una casa di produzione cinematografica porno.
È così che Fabio, una promessa del cinema italiano secondo registi del calibro di Amelio e Sorrentino, inizia a scrivere sceneggiature a luci rosse attingendo al filone “citazionista”, ovvero parodiando i titoli dei film più famosi (del tipo Il profumo del maschio selvatico o La sporca donnina). Ai suoi ex compagni di corso e ai genitori, soprattutto, lascerà credere di essere un autore di testi teatrali che continua a respingere tutte le proposte di lavoro che gli vengono offerte dai produttori delle fiction televisive di maggior successo.
Il castello di bugie costruito dal nostro protagonista sembra reggere alla grande e, a parte i momenti di frustrazione dovuti alle aspirazioni giovanili che sembrano allontanarsi sempre più, tutto sembra procedere per il meglio. Fabio, però, non aveva considerato che, anche in una situazione così paradossale, il suo talento non lo avrebbe abbandonato. Anzi, lo avrebbe condotto a un successo totalmente inaspettato…
Il mondo grottesco della pornografia, così come viene raccontato dall’autore, ci rivela il suo lato più umano. Grazie a una sanissima dose di comicità, ridiamo dell’imprevedibilità della vita che il più delle volte non ci fa vedere realizzati i nostri obiettivi ma, allo stesso tempo, ci premia in modi che non avremmo mai nemmeno osato immaginare.

Novità in libreria: Sarò breve di Francesco Muzzopappa (Fazi, 2022)
Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio.

Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?