Ci sono novità importanti per quel che riguarda la vertenza Esaf che coinvolge diversi lavoratori momentaneamente inattivi in provincia di Benevento. Dopo le proteste dei giorni scorsi, durante le quali i dipendenti del consorzio si erano incatenati davanti ai cancelli della Rocca dei Rettori per avere risposte e certezze sul loro futuro, finalmente la situazione sembra sbloccarsi, tanto da far intravedere una luce di speranza in fondo al tunnel.
Oggi ha infatti avuto luogo un incontro decisivo, a seguito di una lunga giornata di trattative che ha visto impegnate le diverse parti sociali in campo: attorno al tavolo della discussione erano seduti il dirigente del settore tecnico dell’Ente di largo Carducci, Angelo Carmine Giordano, gli ingegneri Salvatore Minicozzi e Michelantonio Panarese in qualità di delegati della Provincia di Benevento, i rappresentanti dell’azienda affidataria dei lavori e i portavoce dei sindacati dei lavoratori. L’accordo raggiunto dalle parti sociali, dopo le problematiche gestionali sorte nei giorni passati, prevede la liquidazione da parte della Provincia dello stato di avanzamento dei lavori effettuati su 900 chilometri di strade estese in tutto il territorio sannita. Si tratta di una misura necessaria a provvedere al pagamento degli stipendi che l’azienda esecutrice dei lavori avrebbe dovuto versare nei confronti dei dipendenti fino al mese di luglio.
Ma le novità in positivo non finiscono qui per i lavoratori coinvolti: il prossimo 6 luglio, infatti, la Provincia di Benevento stipulerà un contratto con l’Esaf per effettuare una nuova tranche di lavori sul ulteriori 300 chilometri di strade sannite, cosa che permetterà di dare occupazione a tutti coloro che erano stati tagliati fuori fino a questo momento. La vertenza Esaf sembra quindi giungere a conclusione, permettendo ai vecchi lavoratori di tornare sul posto di lavoro e di percepire gli stipendi dovuti, e a quelli neoassunti di iniziare finalmente a lavorare dopo settimane di estenuanti battaglie e di trattative per rivendicare il loro sacrosanto diritto.
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