Divieto di fumo all’aperto, chiusura di quattro piazze, sospensione del mercato settimanale del giovedì almeno fino al 3 dicembre, divieto per i minorenni di uscire non accompagnati da un familiare adulto: sono questi i principali provvedimenti contenuti nell’ordinanza sindacale appena emessa dal primo cittadino di Giugliano in Campania, Nicola Pirozzi, per dare un’ulteriore stretta ai contagi da Covid-19 sul territorio di quella che è la terza città della Campania per numero di abitanti dopo Napoli e Salerno. Il sindaco lo aveva annunciato e, di fronte, alla diffusione sempre più veloce del virus è passato ai fatti.
L’ordinanza dedica molto spazio anche al modo corretto nel quale devono essere indossati i dispositivi di protezione individuale, troppo spesso portati pro forma al gomito o sotto al meno. “Fermo l’obbligo di indossare la mascherina, la stessa – si legge, infatti, nel testo – deve essere indossata correttamente, ovvero deve coprire dal mento al di sopra del naso: indossare irregolarmente la mascherina, come ad esempio tenerla sotto il mento equivale a non indossarla e configura inottemperanza alle prescrizioni imposte per contenere il diffondersi dell’emergenza epidemiologica. L’obbligo di indossare correttamente la mascherina è esteso a tutti i dispositivi di protezione delle vie respiratorie“. A tale obbligo è direttamente collegato il divieto di fumo. “Nelle aree pubbliche o aperte al pubblico del territorio cittadino di Giugliano in tutte le ore del giorno è fatto divieto assoluto di fumare, data l’incompatibilità di tale azione – è scritto a chiare lettere nell’ordinanza – con l’uso della mascherina. Il divieto è esteso all’utilizzo di qualsiasi strumento per il fumo, compresa la sigaretta elettronica. Nelle aree pubbliche o aperte al pubblico del territorio cittadino di Giugliano in tutte le ore del giorno è fatto divieto assoluto di consumo di cibi e bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, data l’incompatibilità di tale azione con l’uso della mascherina. Sono escluse le aree utilizzate dai pubblici esercizi per la loro attività che prevedono posti al tavolo. Si intende per consumo il possesso di una delle suddette bevande a cui sia stato rimosso il dispositivo di chiusura del contenitore (tappo, linguetta della lattina, eccetera), ovvero in bicchiere. Il consumo delle sopra citate bevande perpetrato da tre o più persone riunite in gruppo determina, in aggiunta alla suddetta condotta illecita, la violazione della prescrizione che impone il divieto di assembramento”.