Continuava a pretendere di vedere la sua ex compagna tormentandola e assillandola nonostante la loro storia fosse finita da un pezzo e lui avesse già ricevuto il divieto di avvicinamento all’abitazione della donna imposto dai giudici del Tribunale di Napoli. L’uomo, un 35enne di Pozzuoli già noto alle forze dell’ordine, terrorizzava dallo scorso gennaio la sua ex compagna con visite inaspettate e messaggi di morte che inevitabilmente avevano cambiato la vita della 22enne.
La vittima, pur di fuggire dal suo stalker si era addirittura trasferita in un luogo segreto, e solo i suoi familiari e i Carabinieri di Pozzuoli sapevano dove si trovasse.
Il 35enne, ieri, si è presentato, per l’ennesima volta, sotto casa dei genitori della donna. Pretendeva di sapere, minacciandoli di ucciderli, dove fosse la sua ex e voleva saperlo a tutti i costi. Stava tentando di entrare nell’abitazione e forse ci sarebbe riuscito – il cancello di ingresso condominiale era lievemente danneggiato – quando i carabinieri sono intervenuti. Bloccato, ha fornito generalità false nel tentativo di sfuggire all’arresto e di non essere collegato alla 22enne ma i carabinieri conoscevano bene la storia e il suo nome. Il 35enne, colto in flagranza di reato, è così finito direttamente in manette, risponderà di atti persecutori e di falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale, ed è stato contestualmente tradotto dai carabinieri presso il carcere di Poggioreale.
Quella contro la violenza sulle donne è una lotta incessante: i carabinieri del comando provinciale di Napoli sono, da sempre, in prima linea nel combattere le violenze di genere. L’invito, pertanto, è quello di denunciare sempre i propri aggressori al fine di interrompere il ciclo del silenzio, della violenza e della solitudine che si crea attorno alle vittime degli abusi. È fondamentale che chi subisce violenze e maltrattamenti familiari debba sapere di non fidarsi mai di chi assume questo tipo di comportamenti che ledono in maniera pericolosa la sua incolumità fisica e mentale e che non deve lasciarsi influenzare da offese e minacce, trovando il coraggio di parlare e di denunciare il tutto. In caso di situazioni di emergenza è inoltre necessario allertare il 112 e nel caso di ferite, anche lievi, bisogna dichiarare ai medici la verità su quanto accaduto. Le donne vittime di violenza devono sapere che esistono appositi servizi di sostegno e consulenza gestiti da operatori specializzati pronti a supportarle in caso di difficoltà di qualsiasi tipo, sia in ambito psicologico che finanziario. È infine attivo il numero rosa 1522 operativo 24 ore su 24 e pronto a offrire alle vittime informazioni utili su come comportarsi in caso di violenza e a quali strutture o centri antiviolenza attivi sul territorio potersi rivolgere nei momenti di bisogno.