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Home Cronaca

Violenza sulle donne, pubblicato il nuovo report: Le vittime aumentano e solo il 28% denuncia

Pubblicato il report annuale con i dati aggiornati al 2021. Le violenze sulle donne aumentano, anche se non se ne parla, nel 2021 il 3,5% in più rispetto al 2020

Angela Ricioppo di Angela Ricioppo
14 Luglio 2022
in Cronaca, Italia
Dati violenza sulle donne 2021

L’Associazione nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza ha pubblicato il nuovo report sui dati riferiti al 2021.

Il fenomeno della violenza sulle donne non tende ad arrestarsi. In continua crescita, solo a partire da gennaio 2022 le donne uccise ad oggi sono più di 60. È solo di qualche settimana fa la notizia dell’omicidio di Donatella Miccoli, 38 anni, uccisa con una coltellata dal marito, al rientro da una serata apparentemente serena. L’uomo, a seguito di una lite e di urla udite dai vicini di casa, sferra una coltellata fatale sul corpo della povera donna. Dopo poche ore dall’accaduto, l’uomo verrà ritrovato morto suicida.

Trattate come oggetti, fantocci di cui liberarsi quando l’uomo non trova alternativa alla violenza. La furia è figlia di una mentalità retrograda e dai tratti animaleschi, che non trova sfogo nel dialogo e nella comunicazione, ma trova espressione nel mettere a tacere l’altro. Per sempre. Come nella lotta tra animali, il più forte ha la meglio sul più debole, ma le mura domestiche dovrebbero essere un porto sicuro, non una savana dove trovare un rifugio dal predatore.

Da 15 anni, come viene riportato sul loro stesso sito, D.i.Re realizza la raccolta dati sulle attività delle organizzazioni socie, che consente di raggiungere tre obiettivi:

  • illustrare le caratteristiche delle organizzazioni che ne fanno parte, dei servizi e delle risorse che offrono
  • raccogliere dati sulle donne accolte e sulle violenze subite
  • raccogliere informazioni sull’autore della violenza

“Più di ventimila donne nel 2021, il 3,5% di contatti in più rispetto al 2020, l’8,8% in più le donne che non avevano mai chiamato il Centro antiviolenza, sono numeri che confermano l’importanza dei centri della nostra Rete. Dietro ogni numero c’è una storia, la storia di ogni singola donna, che crede nella possibilità di uscire dalla violenza, da fiducia ai nostri centri: l’aumento di donne che a noi si rivolgono lo leggiamo in questa luce“. Lo afferma Antonella Veltri, Presidente D.i.Re – (Donne in Rete contro la violenza) commentando i dati del Report 2021.

Ed è proprio grazie ai presidi territoriali delle Associazione a supporto delle donne che molte di queste ricevono supporto, e ad oggi le visite e le chiamate agli sportelli sono incrementati del 25% rispetto al 2020. Questo dato è indice di due fattori: cresce sì la fiducia nelle organizzazioni no-profit, ma è anche vero che se le chiamate crescono è anche perché le violenze sono aumentate.

Durante il Lockdown del 2020 le richieste di aiuto sono aumentate del +79,5% rispetto all’anno precedente, con picchi nel mese di Aprile (+176%) e Maggio 2020 (+183%), dati Istat. Non è certo una semplice coincidenza l’aumento delle violenze in quel periodo in quanto vittime e carnefici sono state costrette ad una convivenza full time. Fuori c’era sì una pandemia in corso, ma in molte case si è tenuta una vera e propria mattanza. Le donne che si rivolgono a un Centro antiviolenza D.i.Re hanno un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Le attività che l’Associazione offre sono varie: dalla consulenza legale al supporto psicologico sino ad arrivare a percorsi di orientamento al lavoro. Una mano tesa verso le donne a 360 gradi, accompagnate con professionalità e delicatezza dallo sconforto fino alla rinascita.

Tanta la forza, ma anche l’amarezza e la rabbia nei confronti dello Stato nelle parole della Presidente: “Non basta approvare un Piano antiviolenza se mancano le linee guida attuative: siamo in attesa di questo, dell’impegno concreto del governo sul tema della violenza maschile alle donne, per il 2021-2023”. La fotografia annuale che presentiamo ci conferma che i nostri presidi territoriali sono baluardi imprescindibili nella prevenzione e nel contrasto della violenza alle donne. Lavoriamo per le donne e con le donne. Continueremo a farlo perché crediamo nel valore e nel potere che abbiamo di trasformare il modello culturale patriarcale da cui prende origine ogni forma di violenza alle donne”.

Per concludere, è utile ribadire che a sostegno delle donne vittime di violenza sono attivi numerosi canali di aiuto su tutto il territorio nazionale. Tra questi ricordiamo il Telefono rosa contattabile al numero gratuito 1522, disponibile 24 ore su 24 e gestito da operatrici specializzate che accolgono le richieste d’aiuto. L’associazione Dire ha pubblicato un’app per smartphone (scaricabile qui) utilizzabile da tutte coloro che non possono effettuare o ricevere telefonate perché sotto controllo dei propri partner. “Mascherina 1522” è invece l’iniziativa che nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti: dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà informazioni utili e si attiverà per fornire aiuto alle vittime di violenza. Anche l’associazione Luca Coscioni, che si occupa della promozione dei diritti civili e sociali delle persone più deboli, ha deciso di scendere in campo mettendo a disposizione il servizio CitBot, un sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande sui temi della violazione dei diritti della persona, compresi quelli di genere. Ricordiamo, infine, che tramite l’app della polizia di Stato YouPol (scaricabile qui) è possibile denunciare direttamente i reati di maltrattamento e di violenza domestica. Una chiamata ai numeri di emergenza e ai centri antiviolenza è il primo passo per uscire da questa prigione fatta non solo di mura ma anche di solitudine e silenzi.

Di seguito il Report Annuale 2021:

REPORT-Dati-D.i.Re-2021_Download

Tags: Femminicidioprimopianoviolenza di genereviolenza domestica
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