Calabrese di nascita, 56 anni, con una lunga esperienza sia sul campo sia all’interno dell’intelligence italiana, Vittorio Pisani è il nuovo capo della Polizia. La nomina è arrivata questa mattina dal Consiglio dei ministri. Prende il posto di Lamberto Giannini, nominato prefetto della Capitale.
Sempre in prima linea nella lotta al crimine, dal 1990 al 1999, Pisani è stato funzionario responsabile di diverse sezioni investigative della Squadra Mobile di Napoli. Nel 1998 è stato promosso per merito straordinario al grado di vice questore aggiunto per una operazione di polizia giudiziaria di straordinaria importanza nel contrasto all’Alleanza di Secondigliano.
Dal 1999 al 2004 ha ricoperto l’incarico di funzionario coordinatore di indagini in materia di criminalità organizzata e di ricerca latitanti presso il Servizio centrale operativo della polizia di Stato. Dirigente della squadra mobile di Napoli dal 2004 al 2011, nel corso dell’incarico ha ricevuto numerosi encomi ed encomi solenni per operazioni di polizia giudiziaria di particolare importanza contro la criminalità organizzata, tra cui le catture di diversi capi di camorra latitanti, tra cui il boss dei Casalesi Antonio Iovine. Vice consigliere ministeriale presso la Direzione centrale anticrimine dal giugno 2011 al dicembre 2012, ha diretto le attività investigative che hanno condotto alla cattura del capo della camorra latitante Michele Zagaria.
Sempre nel 2011 Vittorio Pisani fu coinvolto nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di denaro sporco da parte del clan di camorra Lo Russo in lussuosi ristoranti di Napoli gestiti dai fratelli Iorio, dei quali era amico. La Procura, all’epoca guidata da Giovandomenico Lepore, gli contestava i reati di rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d’ufficio e falso. Il rinvio a giudizio avvenne pochi giorni dopo l’arresto del boss Michele Zagaria. Ma Pisani da quelle accuse è stato completamente scagionato e assolto con formula piena in tutti i gradi di giudizio.
Vittorio Pisani è sposato dagli anni Novanta con Giulia, conosciuta nell’ambito del suo lavoro: il padre di Giulia, l’ispettore Vincenzo Pirone, era infatti uno dei più stretti collaboratori di Pisani quando quest’ultimo dirigeva la sezione Omicidi della squadra mobile di Napoli. La coppia ha due figli che vivono nella villa di famiglia sulla collina di San Martino, al Vomero dove lui stesso torna frequentemente nei fine settimana.
