Blitz della Polizia di Stato della Questura di Caserta. Gli agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Dda di Napoli, nei confronti di tre persone, tutte originarie di Casal di Principe: Carlo Del Vecchio, per tutti “Carlino”, già detenuto, il fratello, Francesco Del Vecchio e il cugino, Pasquale Diana. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziate di concorso in detenzione di armi da guerra, clandestine e comuni da sparo, complete di svariati accessori e di munizioni di diverso calibro, e della ricettazione di alcune di esse.
Il provvedimento è il risultato di un rinvenimento effettuato nell’aprile del 2022 dalla Squadra Mobile di Caserta all’interno di un’azienda agricola di Castel Volturno. Le ricerche, sviluppate in maniera particolarmente accurata – anche col supporto della Polizia Scientifica e il contestuale impiego di due metal detector in dotazione – permettevano di individuare in un’area del fondo, in prossimità di un pozzo artesiano, il sito esatto ove, sotto quasi due metri di terreno, era occultato un vero e proprio arsenale.
Le armi riconducibili a uno dei clan della zona erano custodite all’interno di due bidoni in plastica: una granata per fucile M60, due fucili mitragliatori kalashnikov, un fucile mitragliatore “Sites” mod. Ranger, tre pistole mitragliatrici UZI, un’ulteriore pistola mitragliatrice non meglio identificata, un fucile “a pompa”, due fucili cal. 12 con matricole abrase, un fucile Carabina di precisione comprensiva di gruppo ottico, una pistola calibro 9×21 con matricola abrasa nonché un silenziatore per arma da fuoco, svariati caricatori e quasi trecento munizioni di diversi calibri.
Dalle indagini emergeva che i titolari del fondo fossero strettamente legati, anche sotto il profilo parentale, con la nota famiglia Del Vecchio, i cui principali esponenti (Paolo e Carlo Del Vecchio), oltre che essere imparentati a loro volta con il noto Francesco Schiavone detto “Cicciariello”, in passato hanno rivestito ruoli di spicco in seno al Clan dei Casalesi – fazione Schiavone, così come peraltro accertato anche in sede giudiziaria con sentenze di condanna ormai definitive. All’uopo lo sviluppo investigativo della vicenda, delegato alla Squadra Mobile di Caserta dalla Dda di Napoli e realizzato mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, nonché con escussioni di persone informate sui fatti e interrogatori, anche di collaboratori di giustizia, ha effettivamente permesso di ricondurre la titolarità delle armi al clan dei casalesi, in particolare al gruppo di Francesco Schiavone ‘Cicciariello’, e di definire le specifiche responsabilità in capo agli indagati sia nell’occultamento delle stesse e che nella loro conservazione.
I destinatari del provvedimento cautelare sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere mentre il soggetto già detenuto, rinchiuso presso la Casa circondariale di Cagliari per altra causa in regime di 41 bis, ha ricevuto la notifica del provvedimento tramite personale della Squadra Mobile di quel capoluogo. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte a indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.