Fu autore di terribili abusi sessuali, consumatisi ai danni di tre bambini affetti da spettro autistico: il fisioterapista napoletano accusato di tali gravissime azioni è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a sei anni di reclusione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal professionista. Il fisioterapista fu arrestato nel 2018 al termine di una delicata indagine coordinata dalla sezione “fasce deboli” della Procura di Napoli, sotto la guida del pubblico ministero Maria Cristina Ribera e del procuratore aggiunto Raffaello Falcone. L’indagine partì grazie alle segnalazioni e alle denunce dei familiari delle vittime, che avevano notato una serie di atteggiamenti strani e pericolosi nonché di alcuni segnali anomali di sofferenza che si manifestavano in modo evidente e preoccupante nel comportamento quotidiano dei ragazzini, già affetti da gravi disturbi.
Nel corso del processo, l’imputato fu condannato in primo grado dal Giudice dell’udienza preliminare di Napoli a otto anni e quattro mesi di detenzione, sanzionato con una multa di 46.000 euro e condannato a numerose pene accessorie tra cui l’interdizione dai pubblici uffici, la sospensione dall’esercizio della professione e l’allontanamento da qualunque incarico all’interno delle scuole. Pena successivamente scesa a sei anni così come confermato dalla Cassazione al terzo grado di giudizio. Nel corso del processo le tre piccole vittime degli orrori perpetrati dall’uomo sono state difese dagli avvocati Sergio Pisani, Claudio Esposito e Alfredo Capuano, mentre la clinica nella quale lavorava il fisioterapista si è costituita come parte civile durante tutte la varie fasi del processo penale.

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