Non si ferma la lunga e drammatica sequela di roghi tossici che affligge la regione Campania, un fenomeno oramai endemico da troppo tempo che condiziona palpabilmente la salute di quanti, senza colpe, si trovano a respirare i fumi sprigionati da rifiuti di ogni genere illegalmente dati alle fiamme. L’ultimo episodio, avvenuto questa notte attorno all’una, ha coinvolto un impianto di stoccaggio sito a poca distanza dal termovalorizzatore di Acerra, all’interno del polo dei rifiuti in cui vengono ammassati i rifiuti speciali dell’intera provincia di Napoli. In particolare, ad andare in fiamme sarebbero state le strutture della Eurometal, azienda che si occupa dello stoccaggio di rifiuti ferrosi, sita in contrada Pagliarone, che al momento del rogo ospitava al suo interno anche vernici e materiali plastici. Allarmati da una densa e maleodorante nube nera che si alzava dall’area, i residenti hanno allertato immediatamente gli uomini dei vigili del fuoco, ancora sul posto per estinguere l’incendio che, fortunatamente, sarebbe risultato da subito facile di facile contenimento, anche grazie all’impiego di un carro schiuma e di un contingente nutrito, proveniente sia da Napoli sia da Caserta.
Il prossimo passo sarà ricostruire le dinamiche dell’accaduto con i rilievi del caso, che permetteranno di stabilire se il rogo abbia avuto una matrice dolosa, cosa che molti ritengono più che probabile. “Il disastro ambientale continua”, commentano tramite i social gli attivisti dell’associazione Volontari antiroghi Acerra, giunti sul posto per documentare l’accaduto con foto e video, poi condivisi nella notte tramite la loro pagina Facebook. Tra questi, sono intervenuti sul luogo del disastro Alessandro Cannavacciuolo, Michele Pannella e Vincenzo Petrella, che con l’ausilio di un drone hanno fornito una ripresa aerea dell’incendio, per raccontare con la forza delle immagini quello che non è altro che l’ultimo capitolo di uno scempio che, nella loro terra, va avanti da tempo immemore.
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