Alcuni dicono: “Cosa vuoi che sia, sono cose da ragazzi”. Non c’è peggiore giustificazione per minimizzare il fenomeno del bullismo. Da alcuni sondaggi emerge che in Europa un adolescente su 4 ha avuto almeno una volta a che fare da vittima, spettatore o «carnefice» con questo fenomeno.
Intervenire è più che mai importante, poiché il bullismo spesso non ha effetti immediati ma si ripercuote sulla vita da adulti, ad esempio, la compromissione dei processi di socializzazione può incidere sulla costruzione di una rete sociale adeguata a superare le difficoltà della vita e ripercuotersi negli anni, limitando ulteriormente le potenzialità di realizzazione personale, sociale e lavorativa della persona. Inoltre tra le problematiche psicologiche che più frequentemente emergono in chi è oggetto di bullismo ci sono: disturbi d’ansia, disturbi depressivi e disturbi psicosomatici.
Leggiamo spesso storie di vessazioni continue, ma quel che finisce sui giornali è una minima parte di quanto accade ogni giorno. Ed è quanto accaduto il 17 marzo in una scuola di Melito, dove una ragazzina è stata aggredita nel bagno della scuola. La ‘vittima’, ha raccontato di essersi era recata in bagno per lavare le mani, quando una ragazza, senza motivo alcuno le avrebbe dato prima uno schiaffo e poi un pugno, per poi esordire con parole che hanno dell’assurdo “Scusa ma ho sbagliato persona”. La mal capitata dopo qualche minuto di sconcerto è riuscita a chiamare i genitori, per poi correre in presidenza per riferire l’episodio e farsi medicare. Purtroppo l’artefice di questo gesto deplorevole non è stata identificata.
Bisognerebbe imparare ad osservare ed ascoltare i segnali di disagio manifestati dai ragazzi, rendendoli consapevoli di quanto vivono ed incoraggiandoli a raccontarsi. Che si tratti di bulli o di vittime, c’è sempre una sofferenza nascosta che andrebbe ascoltata, accolta e trasformata. Essenziale è educare, informare e responsabilizzare ed il ruolo della famiglia e della scuola infatti risultano centrali, fondamentali e determinanti.