A lanciare l’allarme sui drastici cambiamenti climatici che hanno investito il Paese in questi giorni è Coldiretti, che non ha mancato di sottolineare i danni che hanno colpito le coltivazioni di verdure, ortaggi, frutteti e vigneti, causati da smottamenti, esondazioni, neve e gelate mattutine provocando danni stimabili in milioni di euro.
Si sono verificati in Italia ben 17 eventi estremi, dalla tromba d’aria a Valmontone nel Lazio alle bufere di vento fino alla grandine e ai violenti temporali che si sono abbattuti a macchia di leopardo nel centro sud mentre nel nord cade copiosamente la neve secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
Particolarmente grave la situazione in Campania dove secondo la Coldiretti nella zona di Capaccio e Paestum nel Salernitano è uscito dagli argini il fiume Sele allagando le coltivazioni di ortaggi invernali e le serre dove vengono coltivate le gustose verdure della quarta gamma mentre nel Beneventano si contano i danni provocati dall’esondazione del fiume Calore che ha invaso circa 200 ettari di coltivazioni compresi i pregiati vigneti della zona di Solopaca e nel Casertano sono finiti sott’acqua campagne e frutteti a causa dello straripamento del fiume Volturno.
Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente hanno provocato danni diretti sui terreni secchi che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti che compromettono colture e viabilità rurale. La nuova perturbazione, con apporto di aria fredda, ha fatto precipitare le temperature con il gelo notturno che rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle.
“Si assiste ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro“.
La sezione Coldiretti della Campania delinea un bilancio sul casertano. Le piogge incessanti degli ultimi giorni hanno gonfiato ulteriormente anche il fiume Volturno, che ha rotto gli argini nell’ansa in zona Grazzanise. Coldiretti Caserta stima che dal punto dell’esondazione fino alla foce a Castelvolturno l’acqua ha invaso almeno 700 ettari di terreni agricoli, annegando e distruggendo ortaggi e cereali, ma anche invadendo aziende e stalle. “La situazione è preoccupante – riferisce Giuseppe Miselli, direttore provinciale di Coldiretti – e stiamo verificando attraverso i nostri uffici zona i danni e i bisogni. Le immagini dall’alto sono impressionanti, il fiume è uscito dagli argini per decine di metri su entrambe le sponde. Al momento è impossibile fare una stima, ma siamo nell’ordine dei milioni di euro. Nelle prossime ore occorrerà fare una valutazione con la Prefettura e la Regione.”
L’ondata di maltempo si è abbattuta su tutta la Campania con manifestazioni violente hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con piante sradicate, interi campi coltivati allagati tra frutteti, vigneti ed ortaggi e serre. La situazione in regione – informa Coldiretti – resta preoccupante nella zona di Capaccio e Paestum nel Salernitano, dove il fiume Sele è uscito dagli argini allagando le coltivazioni di ortaggi invernali e le serre dove vengono coltivate le verdure della quarta gamma, mentre nel Sannio si contano i danni provocati dall’esondazione del fiume Calore che ha invaso circa 200 ettari di vigneti tra Paupisi e Solopaca.
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