I carabinieri del corpo forestale dello Stato di Caserta, coadiuvati dai tecnici dell’Arpac e dai medici veterinari dell’Asl di Caserta, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, su richiesta del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, emesso nei confronti di un’azienda avicola situata in località Vallicelle, sul territorio di Castel Morrone, in provincia di Caserta.
Le indagini condotte a carico dei proprietari dell’azienda hanno permesso di scoprire che l’attività, benché sulla carta avesse cessato di esistere nel 2016, proseguiva imperterrita ad allevare abusivamente e senza alcuna autorizzazione né controllo polli e conigli. Le ispezioni all’interno dello stabile hanno rilevato la presenza di ben 675 capi di pollame, tra esemplari adulti e pulcini, oltre a 51 conigli e un’anatra, pronti per essere venduti sul mercato nero della macellazione, fenomeno illegale molto diffuso nella provincia di Caserta. La forestale ha inoltre scoperto che l’azienda in questione, oltre a essere abusiva, smaltiva illecitamente i rifiuti provenienti dalla produzione zootecnica violando così la normativa ambientale stabilita dall’articolo 256 del Testo unico sull’ambiente. L’azienda non era tuttavia nuova a questo genere di illeciti, dato che si era già resa responsabile di una simile condotta irregolare nel 2018.
I carabinieri della forestale, alla luce delle irregolarità emerse durante i controlli, hanno pertanto provveduto al sequestro dell’intero allevamento. Confiscati anche i capi avicoli e cunicoli i quali saranno sottoposti alla profilassi sanitaria obbligatoria, così da impedire lo sviluppo e la diffusione di pericolosi agenti patogeni all’interno dell’allevamento stesso ed evitare che tali capi possano finire in commercio, fino ad arrivare alle tavole degli ignari consumatori senza alcuna garanzia circa i requisiti di salute, di igiene e di sicurezza alimentare.

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