Si è svolto l’incontro tra l’associazione Libera, il magistrato di sorveglianza Marco Puglia del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e la garante delle persone ristrette, per la provincia di Caserta, Emanuela Belcuore. Una panoramica che ha fatto emergere diverse criticità, inerenti l’area sanitaria delle carceri Casertane e il disagio per gli ex detenuti di collocarsi nel mondo del lavoro. “Bisogna abbattere il muro del pregiudizio e dare una seconda possibilità a chi ha sbagliato”, ha commentato Belcuore. “La mattanza compiuta nel carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere, non si ripeta più”, ha dichiarato la referente di Libera Carmela De Lucia. Presente al tavolo dei relatori anche Mena Diodato referente comitato Anpi Caserta e Alessia Arena di Amnesty International Italia che ha raccolto le firme per rendere identificabili, attraverso il nominativo apposto sulla divisa, gli agenti della polizia penitenziaria in servizio. “Il carcere deve insegnare a risocializzare”, così Marco Puglia magistrato di sorveglianza da anni impegnato anche in attività trattamentali, quali il teatro, con i reclusi di diverse case circondariali della Campania.
I veri protagonisti sono stati i detenuti presenti, grazie ad un permesso premio che hanno partecipato intervenendo durante l’incontro con riflessioni sul proprio stato e sul carcere di Arienzo, gestito dalla direttrice Annalaura De Fusco. Nell’aula consiliare del Comune Arienzano, i saluti sono giunti anche dalla maestra Anna Carfora, pilastro del carcere e dall’area educativa, Rosaria Romano e Francesca Pacelli. In rappresentanza della polizia penitenziaria l’ispettore Vincenzo Visconti. Ha moderato la giornalista Tina Cioffo del comitato don Peppe Diana. A conclusione, gli interventi dell’organizzatore Agostino Morgillo del comitato Libera e del Sindaco Giuseppe Guida.
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