Si sono concluse questa notte le articolate e complesse operazioni che hanno permesso il trasporto della grossa balenottera trovata morta lo scorso 17 gennaio a ridosso delle acque del porto di Sorrento. Le operazioni di rimorchio del cetaceo, lungo 19,70 metri e pesante oltre 70 tonnellate, non si sono affatto rivelate facili ed è stato necessario l’intervento di due motovedette della guardia costiera, coordinate dalla direzione marittima del porto di Napoli.
La carcassa del grosso esemplare è giunta questa mattina, alle prime luci dell’alba, presso il molo San Vincenzo dello scalo portuale partenopeo, dove è stata recuperata per predisporne l’autopsia. L’esame necroscopico sarà infatti fondamentale per individuare le cause che hanno provocato la morte del cetaceo il quale fu scoperto nelle acque del porto di Sorrento.. Le indagini autoptiche sul mammifero marino verranno condotte nel laboratorio ambientale mobile predisposto dalla guardia costiera da un team di scienziati e di biologi marini guidati da Sandro Mazzariol, professore di anatomia patologica veterinaria dell’Università degli Studi di Padova nonché responsabile del Cert – Cetaceans strandings emergency response team, organo specializzato nell’analisi e nello studio degli spiaggiamenti di cetacei lungo le coste italiane.

Le valutazioni post mortem sull’animale serviranno ad approfondire le conoscenze sulle caratteristiche e le peculiarità della specie. Ciò sarà possibile grazie al contributo degli studiosi del Museo di storia naturale di Milano e del Tethys Research Institute che parteciperanno attivamente alle indagini e alle ricerche scientifiche condotte sul cetaceo. Le prime valutazioni sulle sue reali dimensioni dell’animale sono state ridimensionate (si stimava inizialmente una lunghezza di circa 23 metri), ma si tratterebbe in ogni caso della più grande balenottera comune mai ritrovata lungo le coste del Mar Mediterraneo.

Così come richiesto dal presidente dell’area marina protetta di Punta Campanella Lucio Cacace, al termine delle indagini, si procederà alla musealizzazione del cetaceo, unico nel suo genere. L’ente che gestisce il parco marino vorrebbe che l’enorme scheletro del mammifero venisse conservato per essere installato in una struttura museale ad hoc realizzata in Penisola Sorrentina dove poterlo esporre per progetti di educazione ambientale. Secondo quanto riportato dalla pagina Facebook del parco marino di Punta Campanella, la balenottera trovata morta sarebbe la stessa vista la sera del 14 gennaio nel porto di Sorrento, avvistamento che aveva portato molti ad avanzare la teoria che i cetacei presenti nell’area del molo fossero due.

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