Attentato terroristico a Vienna. Sale il bilancio: 4 vittime e 17 feriti
Notte di terrore nella capitale austriaca dove un commando ha sparato all'impazzata sulla folla. Freddato uno dei killer: si tratta di un giovane simpatizzante dell'Isis
È stata una notte di sangue e di paura quella trascorsa a Vienna, che è piombata improvvisamente nell’orrore del terrorismo. Il bilancio momentaneo è di quattro civili uccisi nell’attentato, ai quali si aggiunge un attentatore appartenente al commando di terroristi freddato durante uno scontro a fuoco con la polizia. Il numero dei feriti è salito a diciassette, dei quali almeno sette sono stati colpiti in maniera grave e verserebbero incondizioni critiche, tra questi ci sarebbe anche un agente di polizia intervenuto durante l’attacco. Tutto è accaduto intorno alle ore 20 di ieri sera, quando tra Seitenstettengasse e Schwedenplatz, non molto distante dal centro della capitale austriaca, un gruppo di attentatori armati fino ai denti avrebbe iniziato a sparare all’impazzata sulla folla di civili e di passanti, che a quell’ora erano in strada e affollavano i tavolini di bar e locali in diversi punti della città.
I primi spari sarebbero stati uditi nei pressi dello Stadttempel, la sinagoga più importante di Vienna, il che avrebbe indotto gli inquirenti a sospettare in un primo momento della matrice antisemita dell’attacco. Tuttavia, secondo quanto dichiarato stamane nel corso della conferenza stampa dal capo della polizia austriaca, l’attentatore ucciso sarebbe un ventenne di origini albanesi simpatizzante dell’Isis. Si fa dunque sempre più viva la pista della matrice islamista dell’attentato. Le indagini sull’identità degli autori del vile attacco proseguono e da ieri sera l’intera città viennese è stata presidiata dalle forze speciali della polizia e dall’esercito, impegnati in queste ore in una vera e propria caccia all’uomo.
Qualora fosse confermata la sinagoga viennese quale obiettivo del commando, si tratterebbe del terzo attacco terroristico compiuto al tempio ebraico negli ultimi quarant’anni. Già nel 1979, infatti, un gruppo di terroristi palestinesi fece esplodere una bomba nel cortile della sinagoga senza causare per fortuna vittime, mentre nel 1981 un commando armato fece irruzione nel tempio durante la festa ebraica dello Shabbat, uccidendo due fedeli e ferendone altri ventuno. Nel frattempo si indagherebbe anche per un ulteriore attacco avvenuto in un ristorante giapponese nel centro di Vienna, durante il quale sarebbero state prese, secondo alcuni media austriaci, delle vittime in ostaggio. La notizia, tuttavia, non avrebbe trovato per ora alcuna conferma da parte delle autorità. I cittadini viennesi sono stati invitati a non uscire dalle proprie abitazioni in queste ore per favorire le operazioni di polizia e garantire al meglio la sicurezza nazionale, proprio alla vigilia del lockdown che avrebbe coinvolto anche il Paese mitteleuropeo.
L’Europa piomba dunque nuovamente nel terrore a pochissimi giorni di distanza dall’attentato nella cattedrale di Notre Dame a Nizza, durante il quale hanno perso la vita tre persone, una delle quali è stata brutalmente decapitata. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha condannato duramente l’attacco e ha affermato alla stampa e ai media nazionali ed esteri che l’Austria non si farà piegare dal vile attacco terroristico. Solidarietà nei confronti del popolo austriaco è stata espressa dai principali leader europei: i primi a mettersi in contatto con il premier austriaco sono stati la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron che hanno chiesto unità e cooperazione in Europa per lottare contro il terrorismo. Sulla stessa linea d’onda anche il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte il quale ha affermato su Twitter che l’Europa e l’Italia non cederanno né all’odio né alla violenza dei terroristi.
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